Il Messico schiera i tank, 7 morti negli scontri per il figlio di El Chapo

 E’ guerriglia nello stato di Sinaloa, in Messico, dopo l’arresto del figlio de El Chapo, Ovidio Guzmán-López , con scontri in cui sono morti almeno 7 agenti, auto date alle fiamme e l’invasione dell’aeroporto internazionale di Culiacan. Con il governo che ha mobilitato i blindati per le strade prese d’assalto dai membri armati del cartello narco. Lo riportano diversi media internazionali.
    Immagini mostrano auto ridotte a palle di fuoco ed enormi pennacchi di fumo nero nel cielo. Secondo il governatore dello Stato, Ruben Rocha, 7 membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi, 21 agenti e 8 civili sono stati feriti.  
   

Ovidio Guzmán López, figlio del trafficante di droga Joaquín ‘El Chapo’ Guzmán, catturato ieri nello stato messicano di Sinaloa, non sarà estradato presto negli Stati Uniti che lo richiedono per processarlo, perché prima dovranno essere espletate le formalità previste dalla legge messicana. In dichiarazioni alla stampa il ministro degli Esteri Marcelo Ebrard ha spiegato al riguardo che “non potremmo estradarlo oggi, domani, dopodomani, perché dobbiamo rispettare le formalità che la legge ci impone”. Ebrard ha confermato che la richiesta di estradizione statunitense esiste, respingendo tuttavia le allusioni dei media secondo cui l’arresto di Ovidio Guzmán sarebbe stato organizzato come “regalo di benvenuto” al presidente Joe Biden che domenica arriverà in Messico per partecipare con il premier canadese Justine Trudeau e con il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador al al X Vertice dei Leader dell’America settentrionale (9-10 gennaio). Insieme al fratello Joaquín, se estradato, Ovidio Guzmán dovrà affrontare un processo davanti alla Corte federale del distretto di Columbia (Washington, D.C.) per i reati di associazione per delinquere per il trasferimento negli Usa di grandi quantitativi di cocaina, marijuana, anfetamine, metanfetamine e altre droghe sintetiche. Il capo della diplomazia messicana ha anche negato che agenti statunitensi abbiano partecipato all’operazione condotta all’alba di ieri dalle autorità messicane per realizzare la cattura.


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