Il Met onora Karl Lagerfeld tra le polemiche

(ANSA) – NEW YORK, 01 MAG – La mostra del Costume Institute
forse più controversa sta per aprire i battenti al Met di New
York: l’annuale rassegna, legata a una serata di gala il cui
tappeto rosso da anni fa concorrenza agli Oscar, è dedicata a
Karl Lagerfeld. In 65 anni di carriera ha creato capi
incredibili, ma fatto anche battute all’insegna della misoginia,
del razzismo e del fat shaming. Karl “era un uomo complicato”,
ha detto la direttrice creativa del gruppo Conde Nast Anna
Wintour, spiegando che la mostra si concentra sull’opera, non
sulla biografia. Andrew Bolton, il curatore del Costume
Institute, ha scelto 200 capi su diecimila, creati da Karl per
case di moda come Patou, Chloe, Fendi, Chanel più la linea che
porta il suo nome, e li ha esposti in spazi disegnati
dall’architetto Tadao Ando accanto ai loro bozzetti su carta.
    “Diceva sempre che la moda non appartiene a un museo, anche se
era generosissimo a prestare per le nostre mostre”, ha detto
Bolton, a cui ha fatto eco, nella presentazione alla stampa
Carla Bruni: “Tutto gli interessava, tranne la mediocrità”.
    Intanto però le polemiche, legate ad affermazioni fatte dallo
stilista morto a 85 anni nel 2019: amava provocare,
ridicolizzando le donne grasse (come la cantante Adele). Il
#MeToo non gli andava a genio, “scioccato” da “queste divette
che ci hanno messo 20 anni a ricordare”. E poi: “Se non vuoi che
ti tolgano le mutande, non fare la modella, vai in convento”.
    Coco Chanel, di cui aveva ereditato il ruolo nell’eponima
maison, “non era brutta abbastanza per essere femminista”,
mentre la Germania, dove era nato nel 1933 ad Amburgo, “faceva
affronto alle vittime dell’Olocausto” accettando profughi in
fuga da paesi musulmani. Nulla di tutto questo nella mostra che
si concentra sull’opera di Lagerfeld attraverso pezzi che
raccontano le dicotomie dello stilista tra cui femminile e
maschile, florale e geometrico, figurativo e astratto, canonico
e controculturale, e dietro tutto la dicotomia fondamentale: il
lato teutonico e quello francese, la testa e il cuore. L’ospite
forse più atteso ha deluso i fan: la gatta Choupette, a cui il
padrone ha lasciato parte della sua fortuna, ha “ha preferito
restare a casa”. La mostra aprirà al pubblico il 5 maggio.
    (ANSA).
   


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