Il mondo in piazza contro il pugno duro di Teheran

Manifestazioni di protesta oggi in 80 città del mondo per commemorare le vittime della repressione in Iran ma anche l’anniversario dell’abbattimento del volo PS752 della Ukraine International Airlines con a bordo 176 persone decollato da Teheran e colpito da un’unità di difesa aerea delle Guardie della rivoluzione iraniana (Ircg). A Brisbane, in Australia un gruppo di iraniani ha tenuto una manifestazione di protesta a sostegno delle proteste scatenate a metà settembre dopo la morte di Mahsa Amini. Corteo anche a Londra. “Smettetela di sostenere il governo dei mullah”, hanno scandito i dimostranti nel centro della capitale britannica. 

Numerose persone sono scese in piazza oggi in varie città dell’Iran, da Teheran a Karaj, ma anche a Najafabad e a Bandar Anzali, urlando slogan contro le potenti Guardie rivoluzionarie: “Voi siete l’Isis in Iran”, hanno scandito i dimostranti. Gli attivisti del gruppo 1500Tasvir hanno pubblicato diversi video dove si vedono alcuni studenti di diverse università di Teheran e di altre città che cantano slogan antigovernativi e danno il loro sostegno alle proteste. “Giuriamo sul sangue dei nostri amici che resisteremo fino alla fine”, hanno urlato i dimostranti chiedendo il rilascio dei loro compagni. Nella maggior parte delle università i manifestanti sono stati ‘accolti’ dalle guardie universitarie in borghese che li hanno attaccati.

I video mostrano anche giovani che installano striscioni per rendere omaggio ai 176 passeggeri e membri dell’equipaggio uccisi quando il loro aereo fu “erroneamente” abbattuto dalle Guardie Rivoluzionarie vicino a Teheran l’8 gennaio 2020. Ma anche cartelli che ricordano le ultime due impiccagioni avvenute ieri e legate alle proteste. In alcune città, Kermanshah, Saghez e Abdanan i negozianti hanno scioperato.   

TAJANI: IRAN HA SUPERATO LA LINEA ROSSA 

“L’Iran ha superato la linea rossa, il punto di non ritorno, cominciando a eseguire le condanne a morte. L’Italia è contraria alla pena di morte”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani su SkyTg24 parlando di condanne “sproporzionate per i reati commessi: togliere la vita è inaccettabile soprattutto se lo si fa in nome di Dio”. “Ho convocato l’ambasciatore e gli ho chiesto di inviare un messaggio a Teheran con il blocco delle condanne a morte. Mi pare che la risposta giunta informalmente vada nella posizione opposta. Speriamo che “Teheran cambi posizione”, ha concluso il ministro. 

CONSEGNA ALL’AMBASCIATA IRANIANA DI ROMA DELLA RACCOLTA FIRME 

“Nell’Iran è in atto una repressione dei diritti fondamentali di una brutalità inaudita e francamente mi sorprende che su questo non si mobilitino i giovani italiani, non si è vista una sardina e invece sarebbe il caso che si mobilitassero, anche perché chi viene ucciso, massacrato e impiccato sono proprio giovani che combattono per la libertà che gli italiani hanno”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda davanti all’ambasciata iraniana dopo la consegna della raccolta firme, per il rispetto di libertà e diritti in Iran lanciata dal quotidiano la Stampa. Per la causa iraniana, al fianco del popolo e delle donne, si sono schierati anche i Radicali che aderiscono alla marcia organizzata nel pomeriggio dalla comunità iraniana a Roma e a Torino.

RADUNO A TEHERAN DAVANTI ALL’AMBASCIATA FRANCESE PER PROTESTARE CONTRO LE VIGNETTE SU CHARLIE HEBDO

 L’agenzia di stampa ufficiale della Repubblica islamica dell’Iran, Irna, ha riferito che oggi davanti all’ambasciata francese a Teheran si è tenuto un raduno per protestare contro la pubblicazione delle vignette di Ali Khamenei sulla rivista satirica francese Charlie Hebdo. Secondo l’agenzia i presenti al raduno hanno urlato alcuni slogan: “Morte a Israele e morte all’Inghilterra” e “Francia vergogna”. La scorsa settimana la rivista Charlie Hebdo ha pubblicato un numero speciale dedicato all’Iran con 35 vignette che irridono Khamenei. 


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