Oggi parleremo di potere economico, perché se si vuole capire come si muovono i mercati, bisogna prima capire chi comanda davvero nel mondo.
Ogni decisione politica, ogni conflitto commerciale, ogni alleanza o rottura tra potenze si riflette direttamente in Borsa.
E in questo momento storico, gli equilibri globali stanno cambiando a una velocità che non si vedeva da decenni.
Trump, Xi, Putin: la nuova mappa del potere
Donald Trump, Xi Jinping e Vladimir Putin stanno ridisegnando il mondo secondo le proprie regole.
Trump ha rilanciato la politica dei dazi e del “made in America”, cercando di riportare negli Stati Uniti industria, lavoro e consensi.
Xi Jinping ha risposto puntando su autonomia tecnologica e controllo delle terre rare, le materie prime indispensabili per batterie, microchip e auto elettriche.
Putin, dal canto suo, continua a esercitare influenza attraverso l’energia e nuove alleanze con i Paesi emergenti.
Tre visioni diverse, un’unica conseguenza: un mondo che si divide in blocchi — economici, finanziari e industriali.
L’Europa: grande mercato, poca influenza
L’Europa rimane una potenza commerciale ma con poca voce politica e industriale.
Non guida l’innovazione tecnologica, non definisce la politica estera e spesso segue le decisioni altrui invece di anticiparle.
Mentre Stati Uniti e Cina costruiscono le proprie catene produttive indipendenti, il Vecchio Continente rischia di restare un grande consumatore ma non più un protagonista del cambiamento.
Tutto si riflette in Borsa
Quando il potere economico cambia mano, lo si vede subito nei mercati:
-aumentano le rotazioni settoriali,
-cresce la volatilità,
-e si spostano i capitali verso chi ha controllo delle risorse e della produzione.
Le terre rare, in particolare, stanno diventando il baricentro di questa nuova economia globale.
Chi le estrae o le raffina ha un vantaggio enorme: controlla le fondamenta stesse della tecnologia moderna.
Ray Dalio: dove investire nel nuovo ordine mondiale
Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates e uno dei più grandi investitori al mondo, è noto per aver previsto la crisi del 2008.
Oggi spiega che stiamo vivendo la transizione tra un vecchio e un nuovo ordine mondiale — e che gli investitori dovranno adattarsi.
Secondo Dalio, le aree su cui puntare sono:
-Materie prime e risorse naturali, in particolare le terre rare e l’energia.
-Industria della difesa e sicurezza, destinate a crescere in un mondo più instabile.
-Tecnologia e semiconduttori, ma solo le aziende con filiere autonome.
-Energia e infrastrutture legate alla transizione industriale.
-Oro e beni rifugio, come protezione contro inflazione e svalutazione monetaria.
Dalio sottolinea che non è più tempo di contare sulla globalizzazione: i capitali si spostano verso chi produce a casa propria e non dipende da altri blocchi economici.
Joseph Gasperoni (JTrader)
 
								 
								


 
															









