“Compattiamo il Montefeltro e andiamo in Emilia-Romagna come ha fatto la Valmarecchia e come stanno cercando di fare Montecopiolo e Sassofeltrio”. Il sindaco del comune marchigiano di Carpegna, Angelo Francioni, oggi insieme ad altri otto primi cittadini dell”Unione montana del Montefeltro (Auditore, Sassocorvaro, Lunano, Piandimeleto, Monte Grimano, Macerata Feltria, Monte Cerignone e Frontino) ha denunciato “lo smantellamento della sanita” nell”entroterra pesarese”. E ha proposto la secessione verso l”Emilia-Romagna. “Le donne di Carpegna e del circondario vanno a Rimini a partorire, gli esami i cittadini li fanno a Novafeltria e le Tac a Morciano- premette alla Dire Francioni- Cosa aspettiamo? Proponiamo il referendum in tutto il Montefeltro e andiamo in Emilia -Romagna. Puo” sembrare una provocazione, ma magari cosi” ci ascolteranno di piu””. Insieme ai sindaci anche il presidente della comunita” montana del Montefeletro Michele Maiani che ha lanciato un “grido di dolore” in nome di tutto il territorio che lamenta da tempo la carenza di servizi sanitari. Una situazione che potrebbe essere peggiorata dal depotenziamento dell”ospedale di Sassocorvaro, presidio sanitario di riferimento per tutta l”area che conta circa 30.000 abitanti. “I percorsi fino ad oggi concordati non hanno avuto risposta- dice Maiani- La Regione ha fatto un accordo con San Marino per gestire la sanita” nelle aree di confine a cui non e” stato dato seguito”.
Senza contare, aggiunge Maiani, “che il privato convenzionato, che a gennaio sarebbe dovuto entrare a Sassocorvaro per garantire le 3.000 prestazioni chirurgiche precedentemente assicurate dalla Montefeltro Salute, non si e” ancora visto. E l”Emilia-Romagna e” felice perche” cosi” puo” incrementare i proventi della mobilita” attiva”. Sul piede di guerra anche il sindaco di Sassocorvaro Daniele Grossi. Il piano superiore dell”ospedale Lanciarini e” stato dichiarato inagibile nei giorni scorsi. A rischio i servizi dialisi, trasfusionale e il laboratorio analisi. “Abbiamo trovato spazi per ospitare i reparti del piano inagibile al piano inferiore: per dialisi sembra che abbiamo raggiunto un”intesa mentre il laboratorio analisi dal 19 settembre sara” trasferito ad Urbino- attacca Grossi- Inaccettabile. Si sguarnisce il territorio di un servizio fondamentale. Mi sento preso in giro.
L”Azienda sanitaria regionale ci dica cosa vuole fare del Lanciarini?”.
Dire.it