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  • Il Pantheon del Pd … di Sergio Pizzolante

    Cerco di capire cosa vuol essere il Pd.
    È un esercizio molto faticoso.
    Lo capisci dalle idee? Quali?
    Leggete la Mozione Schlein e trovatemene una.
    Meglio Bonaccini e Cuperlo, un laburismo lavorista concreto, di buon senso emiliano, sanità pubblica, rigassificatori, imprese e lavoro, nel primo caso, buono per andare a teatro o per una dotta conversazione da salotto nel secondo caso. Cose buone e giuste.
    Ma non è da questi particolari che si giudica un giocatore, come canta il cantante.
    Mitterrand non è diventato Mitterrand per la Renault a capitale pubblico.
    C’era un pensiero, una visione, una storia da ricomporre, pezzi da mettere insieme, Rassemblement, generosità, coraggio.
    Il giocatore lo vedi dal coraggio, dall’ altruismo e dalla fantasia…canta De Gregori. Ancora.
    Coraggio e altruismo zero.
    Fantasia un po’ troppo fantasiosa. Nel senso di evanescente.
    Lo vediamo dal Pantheon che si sono scelti.
    I personaggi storici ai quali ispirarsi.
    Schlein a nessuno. Lei è nuova. Non appartiene a nessuna storia, a nessun partito, nemmeno è iscritta a quello che vuole guidare. Nuova nuova.
    Bonaccini è orgogliosamente “comunista emiliano”, si ispira a Berlinguer, Moro, Tina Anselmi. Un comunista e due Dc di sinistra.
    Personaggi notevoli, storie che non stanno insieme. Comunque, con tutto il rispetto, una cosa vecchia vecchia: comunisti e cattolicesimo democratico insieme. Ne coraggio ne fantasia.
    Cuperlo invece ama Gobetti, e va bene, Gramsci, cosa c’entra con Gobetti, Don Sturzo, che nulla ha a che fare con Gramsci e Gobetti. Proprio nulla. Fantasia evanescente.
    Nessuno, nessuno, ha un socialista, un riformista nel proprio Pantheon. Nessuno.
    Ricordo ai ragazzi che quando la sinistra nacque si chiamava socialista.
    Quindi, niente Turati, fra i fondatori della sinistra riformista il migliore, il più grande.
    Artefice, nei primi anni del secolo scorso di tutte le riforme che diedero dignità a lavoratori, donne, bambini. Nelle fabbriche e nelle campagne. Quando il riformismo di Turati perse arrivarono massimalisti e comunisti e poi il fascismo.
    Può una sinistra che si dice riformista non far riferimento a Turati ma al suo avversario, Gramsci, non può. Non può.
    Niente Matteotti, socialista, grande martire e combattente per la democrazia.
    Può un partito che si chiama Democratico non far riferimento a Matteotti? Non può.
    Niente Nenni. Antifascista, esule, padre della Repubblica, costruttore del primo Centro Sinistra di governo.
    Può un partito di centro sinistra non far riferimento a Nenni? Non può.
    E poi, Carlo Rosselli, Riccardo Lombardi, Sandro Pertini, Pertini, diamine, Mariotti e Brodolini, padri della sanità pubblica ed universale e dello Statuto dei Lavoratori. Si può costruire qualcosa di serio, di centro sinistra, senza centro sinistra?
    Non cito Craxi. Per carità.
    Non hanno coraggio e fantasia, figuriamoci altruismo.
    E in Europa? In europa c’è qualcuno nel loro Pantheon? Chi? Nessuno.
    Mitterand, Brandt, chi?
    Blair è considerato quasi peggio di Craxi.
    Chi?
    Niente.
    Buona fortuna.
    Sergio Pizzolante