Il Parlamento Ue chiede di tenere le spese per il terremoto fuori dal Patto di Stabilità

parlamento UEMILANO – Commissione e Parlamento europei si schierano al fianco dell’Italia per la gestione dei costi legati ai terremoti che hanno colpito le regioni centrali della Penisola nei mesi scorsi. Due aperture di credito importanti, in vista anche delle valutazioni complete della legge di Bilancio da parte di Bruxelles: l’Italia ha chiesto un margine di flessibilità proprio per lanciare un piano di messa in sicurezza degli edifici e il tono sul punto si è ammorbidito da parte delle istituzioni comunitarie.

Il Parlamento europeo ha chiesto che i costi sostenuti dal governo italiano per la ricostruzione post terremoto siano esclusi dal calcolo del deficit nazionale previsto dal Patto di Stabilità, “alla luce del carattere gravissimo ed eccezionale della situazione”, e di utilizzare tutti i fondi Ue a disposizione per aiutare le zone colpite dai sismi. Si è trattato di una risoluzione approvata per alzata di mano durante una sessione plenaria del Parlamento in corso a Bruxelles, che tra le altre cose ha anche approvato il bilancio comunitario per il 2017 sul quale l’Italia ha dato una inedita astensione. Fattore rilevante, notano dalle istituzioni, è che l’esclusione non riguardi soltanto le spese per ricostruire, ma anche per la prevenzione degli eventi sismici.

Dal Parlamento è transitata anche una risoluzione sulla riforma del Fondo di solidarietà europeo, redatta dall’italiano Salvatore Cicu (PPE) e passata con 589 voti a favore, 13 contrari e 42 astensioni. Durante il suo intervento al dibattito di mercoledì sera, il relatore ha dichiarato che “in casi come questi, le Istituzioni europee devono essere sensibili, devono capire che la loro credibilità, la loro autorevolezza, dipendono anche dalla capacità di essere presenti in questi momenti e di trasferire un messaggio, appunto, di capacità di gestione”. Sempre sull’uso del Fondo, è andato a buon fine l’emendamento presentato da Curzio Maltese per il GUE/NGL che opera un’importante innovazione sulle modalità di accesso ai finanziamenti: “Nonostante le catastrofi naturali siano in aumento in Europa, nel 2014 sono stati spesi soltanto 126 milioni su 500 disponibili del fondo di solidarietà”, spiega. “Questo accade perché le soglie di accesso sono troppo alte, ma gli Stati fino ad ora si sono rifiutati di abbassarle. Per questo abbiamo proposto una soluzione alternativa: calcolare la soglia non solo sulla base del singolo evento, ma anche sommando i danni subiti da una stessa regione nell’arco di un anno per effetto di catastrofi naturali ripetute”.

Proprio l’esecutivo europeo aveva deciso poche ore prima (nella serata di mercoledì) di stanziare una prima tranche da 30 milioni dal Fondo di solidarietà, che sarà erogata entro una settimana, per i terremoti italiani. Una mossa accolta dal sottosegretario Claudio De Vincenti con soddisfazione: “Credo che il segnale che viene dall’Ue sia positivo e dimostra sensibilità, valuteremo queste proposte noi abbiamo già fatto domanda al fondo di solidarietà europeo e in manovra abbiamo comunque già stanziato le risorse”.

In una nota odierna, la Commissione ha precisato che i 30 milioni sono solo il primo passo di una proposta che in realtà prevede anche un altro punto: il cofinanziamento Ue fino al 100 per cento per le operazioni di ricostruzione in seguito a catastrofi naturali. La Commissione propone infatti di “modificare il regolamento relativo alla politica di coesione per il periodo 2014-2020 e di introdurre la possibilità di finanziare totalmente le operazioni di ricostruzione, compreso il restauro del patrimonio culturale, attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Questa nuova proposta integrerebbe il sostegno del Fondo di solidarietà dell’Ue e permetterebbe di risparmiare risorse nazionali”. Nella stessa nota, il presidente Jean-Claude Juncker ha dichiarato: “È nostro dovere di europei restare a fianco dell’Italia e dei suoi cittadini, che in questi momenti difficili stanno dando prova di un coraggio straordinario, per aiutarli a superare il prima possibile le conseguenze dei terremoti e a ricostruire completamente le aree danneggiate. La ricostruzione della bellissima basilica di San Benedetto a Norcia con l’aiuto dei fondi Ue sarà un simbolo duraturo della solidarietà dell’Ue e della capacità di riprendersi del popolo italiano”.

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