Il piano di Macron: si prende l’Ue e fa accordi con la Cina

Prima critica l’Italia per gli accordi con la Cina. Poi coglie l’occasione per ergersi a difensore dell’Europa, ricevere Xi Jinping a Parigi, riunire Angela Merkel e Jean-Claude Juncker e, infine, siglare accordi per decine di miliardi con il gigante asiatico.

Macron si erge a leader dell’Ue

Non si può dire che sia stato un lunedì poco proficuo quello di Emmanuel Macron. Che in un solo colpo è riuscito a fare tutto quello che poteva per assestare un colpo durissimo nei confronti del governo giallo-verde. Oggi, nella dichiarazione congiunta con Xi, il capo dell’Eliseo ha chiesto al leader cinese di rispettare “l’unità dell’Unione europea e i valori che porta”. “Rispettiamo la Cina”, ha detto Macron insieme a Merkel e Juncker, ma “abbiamo delle divergenze” ribadendo che nessuno è “ingenuo”. “Sul clima, dobbiamo passare a una velocità superiore, Xi Jinping ha dato delle indicazioni chiare sulla riduzione delle emissioni”.

Le parole del presidente francese risuonano molto nette. Il capo dell’Eliseo ha parlato di “disequilibri” e di “tensioni” fra Pechino e Bruxelles (non ha mai parlato solo di Francia, almeno pubblicamente) e ha aggiunto che “dobbiamo evitare che la risposta a queste tensioni porti alla fratturazione dell’ordine commerciale internazionale, a una nuova conflittualità commerciale o a nuove politiche di isolamento. Quello che vogliamo è un quadro multilaterale più giusto”, ha detto.

Il capo dell’Eliseo afferma la necessità di una “nuova forma di concorrenza leale: dobbiamo accelerare i lavori sulla modernizzazione del Wto, sulla trasparenza e sulla regole. La cooperazione porta più vantaggi del confronto. Per il capo dello Stato francese “è necessario un multilateralismo forte per la pace e la sicurezza, con un lavoro congiunto tra la Cina e la Ue sul dossier relativo al nucleare iraniano, sulla denuclearizzazione della Corea e sull’Africa”.

Ma a fronte di queste parole – anche di sfida – nei confronti di Pechino, Macron ha anche fatto dell’altro. Pubblicamente ha parlato di multilateralismo, di Europa, di Cina che deve rispettare l’Ue. Ma nel frattempo, sono arrivati accordi commerciali di ampio respiro. Anche molto più ampi di quelli siglati fra Italia e Cina, nonostante le profonde accuse da parte di Bruxelles, Parigi e Berlino contro Roma. Sono 14 le intese siglate tra Xi e Macron e per un valore complessivo di decine di miliardi di euro.

Gli accordi Francia-Cina

La Cina, attraverso l’azienda statale Casc (China Aviation Supplie Holding Compan), ha acquistato 290 Airbus A320 e 10 A350. Da quanto trapela dall’Eliseo, il valore degli accordi su Airbus è di 30 miliardi di euro. Il contratto è stato concluso dal presidente di Airbus Commercial Aircraft, Guillaume Faury, e quello di Casc, Jia Baojun. Accordi da parte di Airbus sono stati siglati anche con Twenty First Century Aerospace Technology Co.Ltd per la fornitura di immagini satellitari ad alta definizione. Ma Parigi ha anche siglato con Pechino accordi sul fronte energetico (tra il gruppo energetico Edf e China Energy investmentent) e l’accordo tra Fives e China National material buildings group per “lo sviluppo di tecnologie verdi”.

Infine, il Commissariato per l’energia atomica e le energie alternative francese e l’Autorità dell’energia atomica cinese hanno sottoscritto un nuovo protocollo sull’utilizzo pacifico dell’energia nucleare. Ma gli accordi riguardano anche il settore dell’aerospazi, con la cooperazione franco-cinese per l’esplorazione lunare, e soprattutto nel settore navale.

La francese Cma-Cgm e la China State Shipbuilding Corporation hanno raggiunto un accordo da 1,2 miliardi di euro per la costruzione di dieci navi per il trasporto di 15mila container. Mentre Bnp Paribas, Eurazèo Pe e China Investment Corporation, invece, hanno dato l’ok alla creazione di un fondo di investimenti franco-cinese per lo sviluppo delle aziende francesi in Cina. Mentre Schneider Electric e Bank of China hanno dato il via a un progetto comune per investimenti nei Paesi terzi che, in buona sostanza, si traduce in “Paesi africani”.

La mossa anti Italia

Per Macron gli accordi siglati hanno anche un chiarissimo obiettivo politico di stampo europeo. Di fatto, con questi contratti per decine di miliardi di euro, ha ottenuto lo strumento migliore per colpire l’immagine del governo rivale italiano, che ha “osato” accordarsi con la Cina in modo autonomo rispetto all’iniziativa dell’Unione europea a trazione franco-tedesca.

L’incontro, arrivato subito dopo la visita di Xi in Italia, ha mostrato che la Cina, per parlare con l’Europa, deve rivolgersi non a Roma ma direttamente a Parigi. Ed era questo l’obiettivo di Macron, Merkel e Juncker. Prima dell’arrivo di Xi, il presidente francese e la Cancelliera tedesca hanno fatto pressioni su Giuseppe Conte fino a tarda notte per non firmare il memorandum. Non ci sono riusciti: Conte e i suoi ministri hanno comunque siglato un patto che ha dimostrato che Palazzo Chigi si senta svincolato dalle direttive franco-tedesche a anche degli Stati Uniti di Donald Trump. Ma il valore politico di questo vertice parigino con la Cina è importante.. E dimostra che Macron ha aperto un nuovo round dello scontro con il governo giallo-verde: e questa volta corre sulla Nuova Via della Seta.
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