Il pirata GIULIO LOLLI torna in affari con l’aiuto del governo libico

Giulio-Lolli-da-bancarottiere-a-miliziano-libico_h_partbLolli è intenzionato a tornare al timone, mentre a Rimini si apre il processo che lo vede alla sbarra per una sfilza di reati, dalla Libia arriva la notizia che il pirata sta per impiantare una nuova attività legata alla nautica, e questa volta pare addirittura con l’aiuto del governo libico.
Una notizia che non sorprende, chi lo conosce bene sa che il bolognese, ex re degli yacht, è un uomo pieno di risorse, capace di riciclarsi all’occorrenza e soprattutto adattarsi all’ambiente che lo circonda.
Dopo avere mandato a dire che non ha nessuna intenzione di tornare in Italia, dove sarebbe arrestato seduta stante, Lolli sembra stia organizzando la sua seconda vita’, tornando a quello che sa fare meglio: vendere imbarcazioni di lusso.
Nessuno sa se e quanti soldi abbia, ma a sponsorizzarlo sarebbe questa volta addirittura il governo libico che gli avrebbe già conferito una sorta di medaglia’ per avere partecipato alla rivoluzione.
Il suo difensore, Antonio Petroncini, ammette di sentirlo ogni tanto, ma su come viva esattamente il suo cliente, non è disposto a dirlo. In qualche modo riesce a comunicare con la famiglia che si è lasciato alle spalle, ma conferma che il processo lo affronterà da latitante.
L’udienza preliminare dell’inchiesta che lo vede accusato di associazione a delinquere, falso truffa ed estorsione, si è aperta ieri mattina con una marea di questioni preliminari e il giudice è stato costretto a rinviarla al 13 aprile.