“Il Polo Nord svanirà già entro quest’anno”

Schermata 2016-06-06 alle 23.44.32A settembre o al più tardi all’inizio del 2017 il ghiaccio potrebbe completamente sparire dal Polo Nord. E sulla Terra si abbatteranno cataclismi climatici.

L’allarme arriva dal Polo Nord. Studiando gli ultimi dati del “National Snow and Ice Data Centre”, il professor Peter Wadhams dell’Università di Cambridge si è infatti accorto che la superficie ghiacciata intorno al Polo Nord si è ridotta a 11,1 milioni di chilometr quadrati, mentre la media degli ultimi 30 anni è stata di 12,7 milioni.

Nel giro di un lasso di tempo brevissimo si è, insomma, sciolta nel nulla un’estensione di ghiaccio pari a cinque volte l’Italia. Un cataclisma che ha portato lo studioso a credere lacatastrofe sia vicina.

A Cambridge il professor Wadhams è docente di Oceanografia fisica ed è il responsabile del Polar Ocean Physics Group. E, dopo anni di studio, ha lanciato una previsione a dir poco allarmante: a settembre o al più tardi all’inizio del 2017 il ghiaccio potrebbe completamente sparire dal Polo Nord. “La mia previsione – ha detto Wadhams al quotidiano Independent – è che il ghiaccio artico scompaia o si riduca a meno di un milione di chilometri quadrati. In ogni caso è sicuro che quest’anno si stabilirà un record sotto i tre milioni di km quadrati, che sarà battuto di nuovo il prossimo anno”. L’ultima volta che il ghiaccio è sparito dal Polo Nord, sulle montagne siberiane dell’Altai viveva l’uomo di Neanderthal.

Mentre in Russia il ghiaccio non riesce più a formarsi, secondo lo studioso dell’Università di Cambridge, le acque e i fondali del Mar Glaciale Artico si surriscaldano liberando il metanorimasto congelato per millenni. In un articolo su Nature, Wadhams ha spiegato che questi fenomeni incrociati porteranno a un riscaldamento della temperatura globale di 0,6 gradi nel giro di cinque anni. Gli effetti su tutto il mondo, che non tarderanno certo a farsi sentire, saranno cicloni e tornado fuori stagione, inondazioni e instabilità. Non solo. “Il livello deimari s’innalzerà – spiega la Stampa – e l’acqua dolce immessa negli oceani modificherà il ciclo delle correnti, con conseguenze devastanti”. Il Giornale.it