La casa di Mani pulite resta a un «milanese». È Francesco Greco, 64 anni, origini napoletane ma a Milano da una vita, il nuovo procuratore capo. Ci sono voluti più di sei mesi per scegliere il successore di Edmondo Bruti Liberati, con un Csm spaccato tra la soluzione interna alla procura milanese (che infine ha prevalso) e quella di chi, invece, voleva voltare pagina a Palazzo di Giustizia dopo la pesante caduta di immagine legata alla guerra tra Bruti Liberati e il suo ex aggiunto Alfredo Robledo.
Ma ieri pomeriggio, dopo il ritiro della candidatura di Giovanni Melillo, 56 anni, ex aggiunto alla procura di Napoli e attuale capo di gabinetto del ministro di Giustizia, unico «esterno» in corsa, Greco ha potuto raccogliere 17 sì su 24 presenti. Per lui hanno votato i togati di Area e di Unicost – le correnti di sinistra e di centro nel sindacato dei magistrati – i tre laici di centrosinistra, ma anche i due di Forza Italia.
E dopo Greco è toccato anche a un altro protagonista storico delle indagini su Tangentopoli ricevere una promozione. Il plenum del Consiglio superiore della magistratura, a larga maggioranza, ha nominato Piercamillo Davigo, 67 anni, presidente di sezione di Cassazione, con 18 voti a favore (tra cui quello del primo presidente della Suprema Corte, Giovanni Canzio), contro i quattro andati all’altro candidato Antonio Prestipino, che nel ‘Palazzaccio’ svolge funzioni di consigliere, le stesse che Davigo ha ricoperto fino a ieri.
Nel corso del dibattito in plenum, non è mancato chi, come la consigliera laica di Forza Italia Elisabetta Casellati, ha ricordato le recenti polemiche scaturite dall’intervista che Davigo, da poco presidente dell’Anm, il sindacato delle toghe, aveva rilasciato a un quotidiano alla fine del mese di aprile. Il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini (che non ha, come da prassi, partecipato al voto) ha replicato che «oggetto della nostra decisione è il merito professionale di Davigo». A votare a favore di Prestipino, dunque, sono stati quattro consiglieri (i laici di Forza Italia Pierantonio Zanettin e Casellati e i togati di Magistratura indipendente, Claudio Galoppi e Lorenzo Pontecorvo), mentre si è astenuto il laico di Ncd, Antonio Leone. Assenti al momento del voto il pg di Cassazione, Pasquale Ciccolo e il laico indicato dal M5S Alessio Zaccaria. Il Resto del Carlino
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