Lunedi? in seconda serata su Rai 2 va in onda una trasmissione televisiva dal titolo “2Next Economia e Futuro”. Nell’ultima puntata del 2 novembre e? andato in onda un focus sul dietro le quinte dei film a luci rosse, piu? comunemente chiamati hard (in inglese) o porno in italiano.
Ma che c’entra tutto questo con la piu? antica Repubblica del mondo? Apparentemente niente, visto che nemmeno una volta il nome di San Marino viene citato durante il servizio, eppure qualcosa c’entrera?, visto che a far da sfondo per buona parte dello speciale televisivo e? proprio Palazzo Pubblico e alcune vie del centro storico di Citta?.
Meta? del servizio – dicevamo – si basa infatti sull’intervista di un certo Silvio Bandinelli, che siede comodamente in piazza della Liberta? con sullo sfondo, ben in vista, la sede del parlamento sammarinese. Inoltre, ad un certo punto dell’intervista, quando Bandinelli dice all’intervistatrice che “ultimamente i porno si girano nei Paesi dell’Est Europa”, parte una panoramica del centro storico di Citta?, in cui sono ben visibili piazzetta del Titano e la sede di uno storico istituto bancario sammarinese, piazza Garibaldi e un primo piano di un’altra banca del Titano e, infine, la famosa rotonda del cavallo in fondo allo stradone. Eppure, mai una volta, ne? Bandinelli, ne? la voce fuori campo, parlano di San Marino, tantomeno di un luogo in cui si producono film pornografici.
Mettendo da parte questa oscura associazione tra il Titano e il mondo della pornografia, torniamo all’intervista di Silvio Bandinelli (ex produttore e regista film per adulti). “Il porno – racconta Bandinelli – era un po’ come il maiale, non si buttava niente. Le nuove tecnologie e l’avvento di internet hanno cambiato radicalmente il mondo del porno sia da un punto di vista estetico che economico”.
Oggi infatti bisogna considerare che circa 30mila persone ogni secondo consumano pornografia sul web. “In Italia fino al 2007 – prose- gue – si contavano dalle 40 alle 70 aziende che operavano nel settore del porno, oggi se ne contano forse tre. Oggi si propongono soltanto delle scene, tutto quello che era narrativa e racconto e? stato eliminato. Negli anni cosiddetti d’oro – ricorda Bandinelli – si facevano produzioni anche da 50/60 mila euro. C’era tutto un mercato che comprava le versioni soft, e si usciva nei cinema specializzati.
“Oggi se devi girare una scena tematica puoi arrivare a un costo massimo di 2mila euro”. Secondo le ultime analisi di mercato infatti, il mercato del porno su internet ammonta a 3mila dollari al secondo. “Non dimentichiamoci poi che il film porno – afferma Bandinelli
– e? un po’ come un medicinale da banco, serve innanzitutto per attivare il desiderio, soprattutto quello maschile anche se la visione in coppia e? abbastanza frequente dei film porno. Nella sua estrema sintesi, togliendo narrativa e racconto diventa un prodotto specifico, una sorta di cialis digitale”.
Si stima inoltre che il mercato della pornografia riesca a muovere circa 100miliardi di dollari all’anno, una cifra spaventosa se paragonata ad altri tipi di settore cinematografici.
“Bisogna dire – aggiunge l’ex produttore – che in Italia dal punto di vista legislativo non esiste la parola pornografia, quindi la pornografia non e? mai stata regolamentata. La crisi ha portato ulteriormente a far si che quel poco di porno che si gira viene soprattutto girato nei Paesi che tradizionalmente hanno una legislazione aperta e sono soprattutto i Paesi dell’Est.
Comunque il porno non e? finito, soprattutto attraverso il web si puo? creare profitto e soprattutto creare nelle menti piu? giovani impresa. In Italia e? veramente dura – sottolinea – perche? l’Italia ha un atteggiamento bacchettone, di chiusura verso il porno, da un punto di vista proprio della regolamentazione dell’impresa e questo fa perdere un sacco di soldi in termini di fiscalita?, la gente prende e si trasferisce all’estero”.
Il ragionamento di Bandinelli, in estrema sintesi, va in questa direzione: troppe tasse e troppe regole hanno portato molti a chiudere, come lo stesso produttore o a dlocalizzare.
Conclusa l’intervista a Bandinelli si abbassa anche lo scenario di piazza della Liberta?. Poi il servizio si trasferisce a Budapest, una delle citta? in cui in Europa si producono maggiormente film porno, con l’intervista a Mario Salieri, produttore e regista di film porno (Idea trade).
Per dare un’idea rapida della situazione, queste sono le percentuali della pornografia su internet nel mondo: 15% dei siti, 30% del traffico digitale, 10/12 minuti tempo medio di visione.
Salieri nell’intervista racconta di aver scelto di lavorare a Budapest per due motivi: “Il primo e? di carattere fiscale e amministrativo. In Italia si arriva a pagare anche il 67% di tasse qui in Ungheria viene applicato invece il 30% sui profitti, il secondo motivo e? perche? ormai Praga e Budapest sono la residenza di tutte le attrici che lavorano nella nostra industria.
“Il mio volume d’affari – svela Salieri – e? stato circa di 100 milioni di fiorini che approssimativamente sono 330mila euro. La mia azienda produce due film ad alto budget ogni anno e una trentina di scene tematiche ogni anno, il mio sito ha un movimento di circa 5mila visitatori unici al giorno, gli abbonamento costano dai 30 euro mensili fino ai 150 euro annuali”.
Salieri rappresenta un esempio vivente di come la fiscalita? piu? leggera dei Paesi dell’est abbia portato il settore pornografico italiano a trasferirsi quasi totalmente a Praga o a Budapest. Un settore che nel mondo vale 100miliardi di dollari e che anche grazie al mondo dell’ecommerce non ha conosciuto crisi.
Una nota curiosa che pero? rende l’idea: la Cassazione ha dato il via libera alla visione dei film porno in ufficio ma solo in pausa pranzo. Il messaggio conclusivo del servizio quindi e? il seguente: regolare meglio un mercato, come quello pornografico, porterebbe sicuramente una grande ricchezza. Sara? proprio cosi?? Comunque quello che resta in Italia sono solo i negozi di giocattoli, ma per adulti, cioe? i sex toys. Un dato su tutti: il mercato dell’hard in Italia vale 993 milioni di euro. La vicina Bologna, ad esempio, e? la citta? con maggior propensione all’acquisto. Nel nord est si registra il maggior fatturato (40%), segue il centro (25%) e poi il nord ovest e il sud (15%). Il mercato del sex toys nel mondo vale 15 miliardi e cresce del 30%, in Italia e? di circa un miliardo di euro.
Dopo questa lunga carrellata sul mondo della pornografia torniamo in Repubblica e a Silvio Bandinelli, e cerchiamo di capire come egli sia collegato con San Marino.
E veniamo a sapere che Bandinelli, che non risulta essere residente sul Titano, e? l’attuale socio di maggioranza – dal 2013 – della Movie Project S.r.L., conosciuta in rete con il sito web: www.showtimefilm. La loro sede attuale, dopo essere nata in via Saponaia a Dogana, trasferitasi successivamente nella zona industriale di Rovereta, si trova in un capannone di Galazzano.
Questa societa?, stando a una prima rapida ricerca, sembrerebbe essere l’unica societa? commerciale nel settore audiovisivo, con sede
sul Titano. Quindi sembrerebbe trattarsi di una societa? non di produzione ma solo di commercio di materiale audiovisivo tra l’altro non specificato, percio? non sappiamo se “traffica” nel mondo del porno o in altri settori. Sta di fatto comunque che secondo la legislazione sammarinese che regolamenta il mondo del commercio non esiste un oggetto sociale denominato “porno”.
L’azienda esiste dal 2006 ma Bandinelli non risulta tra i soci ondatori. La Movie Project S.r.L. risulta essere comunque oggi una societa? vigente e funzionante. Risulta che possegga una sola licenza, cioe? quella di vendita ma non di produzione, anche se possiede una voce “produzione”. La cosa ancora piu? strana e? che attualmente non ha dipendenti, che sia forse perche? sta chiudendo i battenti?
Il segretario di Stato all’Industria Marco Arzilli sulla vicenda dice che “dopo aver visto la trasmissione abbiamo fatto alcune prime indagini e altre ne faremo nei prossimi giorni per capire se tale societa? abbia rispettato tutte le norme vigenti”. Non essendoci una legislazione che regolamenta questo settore, Arzilli si chiede “nel caso avessero girato e prodotto film hard in che modo hanno lavorato, le attrici come sono state assunte, con che tipo di contratti? Sul caso indagheremo e riferiro? in Congresso di Stato ai miei colleghi”.
Arzilli infine, oltre alla societa? operante sul Titano, parla anche del servizio di Rai2: “A mio avviso associare San Marino al mondo del porno mi sembra sinceramente una vera e propria forzatura. E in piu? soffermarsi anche su due istituti bancari sammarinesi mentre la voce fuori campo parla di come funziona il mercato del porno nei Paesi dell’Est Europa significa volere mettere in cattiva luce San Marino senza alcun senso. Non sarei sorpreso se questi due istituti bancari querelassero la trasmissione Rai per danni d’immagine”.
Nei prossimi giorni quindi gli uffici competenti eseguiranno una verifica per capire se in passato e ancora oggi esiste questo tipo di attivita? nel nostro Paese. “La nostra preoccupazione – conclude Arzilli – e? che queste societa? abbiano operato nel rispetto delle leggi sammarinesi.
Francesco De Luigi, La Tribuna