Il prezzo del petrolio ha registrato un forte calo, con il WTI (West Texas Intermediate) sceso sotto la soglia dei 68 dollari al barile, attestandosi a 67,95 dollari, segnando un ribasso del 2,5%. Anche il Brent ha subito una riduzione, scendendo a 71,67 dollari al barile, con un calo del 2,44%.
A influenzare questa dinamica sono stati principalmente i timori di un rallentamento della domanda dalla Cina, a causa delle incertezze economiche che stanno frenando la crescita del consumo energetico del Paese. Nonostante i tentativi del governo cinese di stimolare l’economia, la debolezza persistente della domanda ha pesato sui mercati globali dell’energia. Inoltre, l’Arabia Saudita sembrerebbe pronta a rinunciare all’obiettivo di mantenere il prezzo del petrolio a 100 dollari al barile, il che ha ulteriormente contribuito al ribasso dei prezzi.
Le previsioni a breve termine restano incerte: da una parte, la riduzione delle scorte di petrolio negli Stati Uniti ha fornito un certo sostegno ai prezzi, dall’altra, preoccupazioni riguardo a potenziali interruzioni dell’offerta, a causa delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, continuano a influenzare negativamente il mercato