“IL PRIMO ATTO DEL CDA MONTEPASCHIANO? QUINTUPLICARSI IL GETTONE”. “Segretario non ci prenda in giro”

E’ certo possibile limitare la povertà senza limitare la ricchezza. Ciò avviene però quando il fine di chi agisce non sia appunto la sola ricchezza. Di San Marino invece hanno fatto gola le sue risorse e non ci si è fatti scrupolo di impoverire la Repubblica e di farne pagare le conseguenze ai cittadini ora chiamati al pagamento di patrimoniale, minimum tax, tagli dei servizi e tanto altro.

Così ha parlato il Consigliere di Rete Marianna Bucci in Consiglio Grande e Generale che ha sottolineato come sia “estremamente pericoloso sovrastimare la responsabilità giudiziaria rispetto a quella politica perché ciò porta a giudicare con leggerezza comportamenti magari non illegali ma dannosi per il Paese”.

La sua attenzione si è poi concentrata a prendere in esame il caso del cda montepaschiano “che a San Marino è stato imposto a forza dal Segretario Celli – che nell’aprile 2017 ha anche detto ‘permettetemi di rivendicare questo risultato con erezza e orgoglio’ – e che era stato chiamato per ristrutturare Cassa di Risparmio. Il primo atto che hanno fatto è stato quello di quintuplicarsi il gettone, azione non illegale ma certamente riprovevole perché è come se io sapessi che la mia casa sta crollando e usassi i soldi non per riparare le crepe ma piuttosto per fare una vacanza alle Maldive.

Dopo di che sappiamo come è andata, si è confezionato un bilancio liquidatorio per affossare l’istituto dei sammarinesi mettendo a perdita crediti che stavano rientrando e usando i criteri di Basilea III che di per sé hanno un fine nobile ma che su Cassa sono stati usati per distruggere.

C’è infatti tutto un lavoro di recepimento di normative che ancora a San Marino non è avvenuto per accogliere i criteri di Basilea III”. “Tutto quanto è successo, l’impoverimento del Paese e il resto è stato permesso dalla politica che ora chiede sacrifici ai cittadini. Il cda montepaschiano di elevato standing voluto da Celli abbiamo poi scoperto come prendesse ordini da Confuorti.

Ci hanno dunque fregato percependo i nostri soldi e prevenendo anche il discorso delle tangenti visto che quanto hanno incassato lo hanno incassato legalmente perché la politica glielo ha permesso”.

“Voglio in conclusione del mio intervento – ha detto – ricordare al Segretario Celli che egli non è stato eletto per prendere in giro i cittadini considerato che ha ancora il coraggio di difendere l’operato del cda montepaschiano ma per tutelare gli interessi del Paese e non certo quelli di qualcuno che arriva da fuori”.

La RepubblicaSM