Il primo turno delle presidenziali francesi visto da Massimo Bello

Il primo turno delle presidenziali francesi ha evidenziato alcuni dati, su cui poter riflettere:

1) la sinistra francese, quella del Partito Socialista di Mitterand e di Hollande per intenderci, ma anche quella più estrema, sono scomparse; sono state letteralmente spazzate via dal voto popolare e dalla ‘sovranità’;

2) la destra gollista, quella per intenderci che fa parte del Partito Popolare europeo e che ha eletto, tra gli altri, anche Sarkozy all’Eliseo, è stata fortemente ridimensionata, ma respira meglio e di più della sinistra;

3) Marine Le Pen, leader indiscussa del Front National, ha dimostrato da sola, ancora, come la ‘spinta di cambiamento’ sia forte, dinamica e viva più di quel che si immagini; da sola è riuscita a ‘piazzarsi’ per la seconda volta al ballottaggio;

4) Macron, un candidato presidenziale uscito dal nulla, rappresenta l’alter ego, il surrogato (il figlio in provetta) di un ‘sistema’, che tenta in tutti i modi di salvarsi e di salvare tutto il ‘vecchio establishment dall’onda forte di Marine Le Pen;

5) finito il primo turno, il ‘mondo anti Le Pen’ tenterà in tutti i modi di far perdere Marine e lo farà non solo usando i ‘soliti strumenti della paura e i fantasmi del passato’, ma cercherà anche di osannare Macron a tal punto di considerarlo il ‘salvatore della patria’ (e anche della sinistra sconfitta!), non rendendosi conto, però, che il vento del cambiamento soffia da tempo e che speso i cambiamenti sono difficili da fermare, e che le urne possono dare risultati diversi da quelli sperati;

6) il sistema elettorale e la forma di governo francesi hanno dimostrato, ancora una volta, anche se non ce ne sarebbe stato alcun bisogno, che una ‘democrazia costituzionale’ matura ha tutti i presupposti perché il voto possa esprimersi ‘costantemente’, indirizzando la ‘volontà generale’ nella direzione che si ritenga più opportuna per la Francia senza traumi e senza colpi di stato; in poche parole, gli elettori francesi votano e lo fanno anche bene; l’incognita Macron è tutta da testare come anche la sconfitta di Marine Le Pen è tutta ancora da dimostrare: tra quindici giorni il verdetto;

7) ora, il ballottaggio è fra Macron e Le Pen; due candidati, tra i quali è ancora prematuro dire chi vincerà; comunque vada, gli elettori hanno ‘eliminato’ la sinistra e la destra francesi;

8) Macron è il frutto di una ‘procreazione assistita’; Marine Le Pen è il risultato di un cuore che ancora pulsa per l grandezza di una Francia diversa.

 Massimo Bello ex sindaco di Ostra Vetere ed esponente del centro-destra marchigiano