La gravissima vicenda Riccio-Zecchini e l’incredibile abuso di potere concretizzatosi nella nomina del nuovo Presidente di Bcsm hanno messo, ancora una volta, in evidenza la mentalità e la cultura antidemocratica del governo e di chi lo dirige dall’esterno calpestando i diritti della stessa docilissima maggioranza che lo sostiene in ginocchio. Il “NUOVO (..che tanto nuovo poi in fondo non è…)” GRANDE MANOVRATORE ha umiliato perfino i membri del Congresso di Stato ai quali è stato consentito di toccare soltanto con una mano la relazione dell’inchiesta Riccio-Zecchini, salvo ritirarla subito dopo una lettura veloce, per il timore che la diffondessero. Ai membri della commissione che ha promosso l’inchiesta, è stata addirittura negata la conoscenza della relazione stessa!!! Per gli autocrati di Palazzo, neppure il Consiglio Grande e Generale, massima espressione della rappresentanza popolare, deve sapere; i cittadini non devono venire a conoscenza della verità sull’episodio gravissimo avvenuto al vertice delle Forze di Polizia.
Nella sessione consiliare ancora in corso, il Governo delle meraviglie ha inanellato l’ennesima “chicca” di questa Legislatura, procedendo alla nomina del Prof. Clarizia alla Presidenza della Banca Centrale dopo che era stata respinta dal Consiglio Grande e Generale con 29 voti contrari e dopo che era stato chiuso il comma in questione per aprire quello immediatamente successivo. Il Patto per San Marino ha dato vita all’ennesima forzatura dimostrando il totale dispregio delle più elementari regole democratiche e delle istituzioni del nostro Paese. Siamo di fronte ad un vera e propria emergenza democratica rispetto alla quale noi Socialisti Riformisti esprimiamo un profondo senso di inquietudine. Contrasteremo in maniera determinata lo scivolamento eversivo che l’attuale maggioranza sta mettendo in atto per nascondere la propria debolezza in termini politici. Contrasteremo con decisione la scientifica azione del governo indirizzata all’occupazione del potere e di posti-chiave dal punto di vista istituzionale.
Lo stesso atteggiamento si è registrato con la decretazione dell’accordo parafato con l’Italia, che riguarda il futuro della Repubblica, accordo letto poi sulla stampa locale. E’ continuato sui dati sensibili di sistema e sulla reale situazione dei conti pubblici. Si è ripetuto con le fideiussioni segrete emesse per sorreggere una banca che si è messa nei guai, tenendo segreti il nome e gli importi che impegnano il patrimonio dello Stato, mentre tutto il mondo conosce a quali banche gli Stati Uniti hanno dato finanziamenti per non farle fallire. A tutto ciò si deve aggiungere il tentativo di governare (meglio spadroneggiare) con decreti di urgenza e decreti delegati; l’assalto alle istituzioni per sistemare i propri seguaci, con danni enormi per il Paese; il vizio di contrabbandare incontri formali e superficiali, per tavoli di confronto, partecipazione e concertazione, salvo poi sbandierarli come condivisione e consenso, ricevendo una lunga fila di smentite e di critiche.
Si potrebbe andare avanti per dimostrare la mentalità padronale e autoritaria dei governanti che stanno affossando il Paese pur di mantenere la poltrona di comando. E’ questa una situazione molto preoccupante e in netto contrasto con la trasparenza e la legalità che il Paese dovrebbe esprimere. E’ il rischio reale che un ristrettissimo gruppo di oligarchi agli ordini del “NUOVO (…che tanto nuovo poi in fondo non è…)” GRANDE MANOVRATORE si stabilizzi al potere restringendo gradualmente gli spazi di libertà e di democrazia.
Tutto questo indigna e non è più accettabile.
Ufficio Stampa PSRS