Il PSD entra nella polemica fra il Segretario Mularoni e le Comunità dei cittadini residenti all’estero

Il Partito dei Socialisti e dei Democratici è profondamente deluso dal comportamento dell’esecutivo ed in particolare da quello del Segretario di Stato per gli Affari Esteri rispetto alle relazioni con le comunità dei nostri concittadini residenti fuori territorio. Il PSD ritiene, prima di tutto, e lo abbiamo ribadito in ogni occasione di riunione della Consulta dei sammarinesi all’estero, che la parità dei diritti di tutti i cittadini deve essere ripristinata. Inoltre le voci che giungono in questi giorni da Genova, da Detroit, da New York, dall’attuale e dal Precedente Presidente della Consulta sono la chiara espressione di un malessere a cui si deve dare la giusta e opportuna attenzione. Nel momento in cui il Paese si ritrova in grosse difficoltà economiche e di prospettiva, l’ascolto e la collaborazione di tutti i cittadini sono importanti.

 I cittadini non residenti più volte hanno dichiarato la disponibilità ad offrire supporto e competenze, in questi mesi travagliati. Molti di loro seguono le sorti della Repubblica e ne hanno a cuore i destini come i residenti. A fronte di queste disponibilità, il Governo tratta invece le vicende dei sammarinesi all’estero con distacco se non con discriminazioni. Non si devono stilare classifiche tra i nostri concittadini in base alla residenza. Il caso più grave è rappresentato dalla decisione unilaterale, per interessi politici, di non rinnovare l’incarico al Console di Genova, Dott. Giancarlo Valli. La comunità genovese, non avvisata di questo, ha presentato più di un mese fa un esposto al Segretario Mularoni e p Il Partito dei Socialisti e dei Democratici è profondamente deluso dal comportamento dell’esecutivo ed in particolare da quello del Segretario di Stato per gli Affari Esteri rispetto alle relazioni con le comunità dei nostri concittadini residenti fuori territorio. Il PSD ritiene, prima di tutto, e lo abbiamo ribadito in ogni occasione di riunione della Consulta dei sammarinesi all’estero, che la parità dei diritti di tutti i cittadini deve essere ripristinata. Inoltre le voci che giungono in questi giorni da Genova, da Detroit, da New York, dall’attuale e dal Precedente Presidente della Consulta sono la chiara espressione di un malessere a cui si deve dare la giusta e opportuna attenzione. Nel momento in cui il Paese si ritrova in grosse difficoltà economiche e di prospettiva, l’ascolto e la collaborazione di tutti i cittadini sono importanti. I cittadini non residenti più volte hanno dichiarato la disponibilità ad offrire supporto e competenze, in questi mesi travagliati. Molti di loro seguono le sorti della Repubblica e ne hanno a cuore i destini come i residenti. A fronte di queste disponibilità, il Governo tratta invece le vicende dei sammarinesi all’estero con distacco se non con discriminazioni. Non si devono stilare classifiche tra i nostri concittadini in base alla residenza. Il caso più grave è rappresentato dalla decisione unilaterale, per interessi politici, di non rinnovare l’incarico al Console di Genova, Dott. Giancarlo Valli. La comunità genovese, non avvisata di questo, ha presentato più di un mese fa un esposto al Segretario Mularoni e per conoscenza al Congresso di Stato con più di cento firme, per chiedere la riconferma del Console. Ad oggi l’esecutivo non ha degnato questa iniziativa legittima neppure di una risposta informale. Da quanto viene espresso nell’esposto non è stata presentata alcuna motivazione per la sostituzione, anzi sappiano della generale stima nei suoi confronti da parte dei concittadini liguri per la serietà ed il lavoro prodotti in questi anni. Questo comportamento ci lascia interdetti e siamo indignati dal fatto che dietro a tutto ciò pare esserci una ragione di ordine politico, una decisione del Patto che sorregge il governo. Le comunità di Detroit e New York lamentano un distacco mai verificatosi prima con le istituzioni sammarinesi e propongono una tavola rotonda tra rappresentanti di tutte le comunità e la politica sammarinese, la risposta dell’ex Presidente Anna Maria Ceccoli è altresì un contributo autorevole e intelligente. Le suddette comunità altresì denunciano la decisione di non inviare gli auguri per le festività ai sammarinesi residenti all’estero: chiaramente non è il fatto in sé a destare preoccupazione, ma il suo significato sostanziale di indifferenza e quasi fastidio verso chi non vive qui. Tutto ciò ci induce a pensare che, per colpa del Segretario di Stato per gli Affari Esteri e del Congresso di Stato, il legame tra la Repubblica di San Marino ed i suoi cittadini non residenti si stia disgregando. Questo non è giusto né storicamente, dato l’apporto che queste persone hanno dato al Paese, né in prospettiva. Il PSD ritiene che le sensibilità mostrate devono essere valutate attentamente tramite il dialogo e la reciproca comprensione e chiede al Congresso di Stato di rispondere quanto prima alla Comunità ligure ad alle preoccupazioni dei cittadini residenti negli stati Uniti ed all’intera Consulta. L’Ufficio Stampa del PSDer conoscenza al Congresso di Stato con più di cento firme, per chiedere la riconferma del Console. Ad oggi l’esecutivo non ha degnato questa iniziativa legittima neppure di una risposta informale. Da quanto viene espresso nell’esposto non è stata presentata alcuna motivazione per la sostituzione, anzi sappiano della generale stima nei suoi confronti da parte dei concittadini liguri per la serietà ed il lavoro prodotti in questi anni. Questo comportamento ci lascia interdetti e siamo indignati dal fatto che dietro a tutto ciò pare esserci una ragione di ordine politico, una decisione del Patto che sorregge il governo. Le comunità di Detroit e New York lamentano un distacco mai verificatosi prima con le istituzioni sammarinesi e propongono una tavola rotonda tra rappresentanti di tutte le comunità e la politica sammarinese, la risposta dell’ex Presidente Anna Maria Ceccoli è altresì un contributo autorevole e intelligente. Le suddette comunità altresì denunciano la decisione di non inviare gli auguri per le festività ai sammarinesi residenti all’estero: chiaramente non è il fatto in sé a destare preoccupazione, ma il suo significato sostanziale di indifferenza e quasi fastidio verso chi non vive qui. Tutto ciò ci induce a pensare che, per colpa del Segretario di Stato per gli Affari Esteri e del Congresso di Stato, il legame tra la Repubblica di San Marino ed i suoi cittadini non residenti si stia disgregando. Questo non è giusto né storicamente, dato l’apporto che queste persone hanno dato al Paese, né in prospettiva. Il PSD ritiene che le sensibilità mostrate devono essere valutate attentamente tramite il dialogo e la reciproca comprensione e chiede al Congresso di Stato di rispondere quanto prima alla Comunità ligure ad alle preoccupazioni dei cittadini residenti negli stati Uniti ed all’intera Consulta.

 L’Ufficio Stampa del PSD