Il Consiglio Grande e Generale,
in occasione del dibattito sui contenuti della Risoluzione Conclusiva della XXX Consulta dei Cittadini Sammarinesi all’Estero svoltasi a San Marino il 2, 3 e 4 ottobre scorsi, ha largamente apprezzato il contributo fondamentale della Consulta, come parte integrante delle rappresentanze istituzionali e democratiche del Paese nei trent’anni della sua attività.
Il Consiglio Grande e Generale,
prende atto
dell’ampio dibattito sviluppatosi all’interno della Consulta circa l’esigenza di recuperarne lo spirito originario e di adeguare la vigente disciplina ai mutamenti intervenuti nella società.
Il Consiglio Grande e Generale,
a conclusione dell’approfondito dibattito svoltosi in aula,
condivide
la posizione della Consulta circa il rifiuto di ogni forma di discriminazione tra cittadini sammarinesi residenti dentro e fuori territorio e l’uguaglianza dei diritti come principio irrinunciabile per una società democratica e risorsa per il Paese;
concorda
di ripristinare la natura di “organo” di diritto pubblico, e non semplice organismo, riconosciuta alla Consulta dalla legge istitutiva e modificata dalla legge n. 98/97, e stabilire di conseguenza un suo diretto collegamento con il Governo e l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale;
riconosce
alla Consulta il diritto di inviare proposte e raccomandazioni in materia di iniziative legislative, amministrative ed elettorali dello Stato e di accordi internazionali concernenti i cittadini all’estero, nonché di esprimere pareri su richiesta del Governo e dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale; il parere dovrebbe essere reso obbligatorio, a puro titolo esemplificativo, in materia di stanziamenti alle Comunità all’estero, istituzione di nuove Comunità, riforma dei servizi consolari, scolastici e sociali, tutela sociale, assistenziale e previdenziale, nonché in materia elettorale;
dispone inoltre:
che gli atti della Consulta vengano inviati ai membri del Consiglio Grande e Generale, agli organi statali competenti, alle Giunte di Castello e inseriti nel Bollettino Ufficiale della Repubblica;
che l’esame della risoluzione finale, delle proposte e dei pareri trasmessi al Consiglio Grande e Generale venga condotto nei termini e nelle procedure previste per le Istanze d’Arengo;
di rendere ordinario l’uso degli strumenti telematici nei rapporti tra organi dello Stato, Comunità e Consulta;
prende atto
che in considerazione delle attuali difficoltà economiche del Paese, si dichiara la disponibilità a studiare ulteriori misure finalizzate al contenimento delle spese, compatibilmente con la funzionalità della Consulta.