Un testimone: “Era larga ben 6 centimetri e la cosa piu? spregevole e? che da lontano si vedevano gli occhi”. Domenica sera alcuni giovani sammarinesi, mentre stavano facendo una passeggiata, hanno notato accanto ai loro piedi un grande esemplare di ragno che ha destato in loro grande stupore e spavento.
I giovani si trovavano in localita? Capanne nel Castello di Fiorentino: alcuni di loro, spaventati, non potevano credere ai loro occhi, altri invece con maggiore sangue freddo, lo hanno allontanato nell’erba con una foglia, anche perche?, colui che l’ha gentilmente accompagnato verso la boscaglia non se l’e? sentita di ucciderlo, in quanto grande amante degli animali.
Per avere qualche informazione in piu? su che tipo di ragno si tratta, abbiamo contattato il professore Sandro Casali del Centro naturalistico sammarinese: “Il ragno nella foto – afferma – e? una Hogna radiata, detto anche ragno lupo o falsa tarantola. Piuttosto comune nel nostro territorio, vive solitamente in campagna, anche vicino e talvolta dentro le abitazioni, e? uno dei piu? grandi ragni della nostra fauna.
Il morso e? velenoso, come quello di quasi tutti i ragni, ma il veleno e? blando e non pericoloso per l’uomo; comunque, e? sconsigliabile maneggiare l’Hogna radiata – sottolinea l’esperto – perche? e? un ragno molto forte e se cerchiamo di afferrarlo con
le dita, mordera? sicuramente e dolorosamente con i grossi cheliceri. E? una specie terricola che non costruisce una vera e propria ragnatela, ma un fodero sericeo in una cavita? del terreno da cui esce la notte a caccia di insetti, artropodi vari ed altri ragni.
Nella foto di Michele Bollini, il ragno rinvenuto a Capanne nel Castello di Fiorentino
Il ciclo vitale e? annuale: in estate inoltrata le femmine depongono le uova in una sacca sferica che si portano dietro fino alla schiusa. I ragnetti neonati salgono sul corpo della madre che li trasporta con se? fino alla prima muta, dopo di che si disperdono. La femmina, di solito, muore prima dell’arrivo della stagione fredda”, conclude Casali.
Francesco De Luigi, La Tribuna