Oltre 150 pezzi fragilissimi e preziosi, ben difficili da riconoscere e identificare, ricoperti com’erano da depositi di cinerite e lapilli, eppure incredibilmente emozionanti. Il carro argentato della sposa di Pompei, ritrovato nel 2021 nella villa suburbana di Civita Giuliana, è arrivato così nel laboratorio di Emiliano Africano, l’esperto che ha vinto la gara per il restauro e che poi, sotto la direzione del Parco archeologico di Pompei guidato da Gabriel Zuchtriegel si è occupato anche della delicatissima operazione di rimontaggio. Il restauro, racconta all’ANSA lo specialista, ha impegnato lui e la sua squadra per un intero anno, dal gennaio al dicembre del 2022, quando è stata sperimentata una prima ricostruzione in laboratorio della carrozza. “Poi abbiamo smontato di nuovo tutto e le casse con i frammenti restaurati sono tornate a Pompei in attesa della mostra a Roma che dal 4 maggio alle Terme di Diocleziano lo esporrà per la prima volta al pubblico”.

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