In tutte le crisi di sistema, è di fondamentale importanza la risposta dello stesso in termini di rinnovamento.
Risposta questa che nel nostro Paese, di fronte alla profonda crisi di sistema che stiamo vivendo, non è ancora avvenuta.
Un rinnovamento che và armonizzato e distribuito in tutte le componenti della società.
Nella vita politica, che ha la necessità di rinnovare non solo gli uomini, ma anche e soprattutto le idee.
Il Rinnovamento dovrebbe essere un processo naturale e spontaneo.
Ma la realtà del nostro attuale sistema politico non sembra per il momento attivare autonomamente questo processo.
L’unica speranza sembra quella di imporre tale ricambio, ponendo un limite temporale agli incarichi sia di Consigliere che di Segretario di Stato con una pausa forzosa.
Anche il comparto economico finanziario ha una forte necessità di rinnovamento.
Non ha più senso pensare ad associazioni di categoria e sindacali inchiodate a vecchi schemi e gestite sempre dalle stesse persone.
Modificare i meccanismi di accesso al mondo del lavoro con il superamento del principio dell’erga omnes ed una vera riforma della Pubblica Amministrazione, snella e funzionale al sistema Paese. Favorire la microimpresa, quella legata al territorio.
Il sistema bancario e finanziario è ancora legato alle strategie di sviluppo pensate negli anni facili. Deve essere velocemente ripensato, non chiudendosi a riccio ma favorendo l’accesso ad operatori provenienti da altri Paesi, istituendo un proprio sistema di pagamenti e garantendo al sistema l’accesso al credito, anche con politiche di microcredito.
Nella società civile, vi sono istanze forti per sostituire il dio denaro con quello della solidarietà, della comunità e del volontariato risvegliando le coscienze dei cittadini.
Rinnovamento che deve essere necessariamente accompagnato da una buona dose di trasparenza, dalla quale oggi non si può più trascendere.
Alberto Chezzi