Non intendo entrare nella polemica sollevata dall’associazione italiana Aduc nei confronti di un ministro del Governo italiano poiché riguarda la realtà di un altro Paese. Ma siccome sono riportate a pretesto presunte mie dichiarazioni devo respingere la strumentalizzazione ed il travisamento dei fatti. L’Aduc attribuisce ad un mio comunicato del 29 dicembre u.s. alcune frasi che non ho mai scritto, riportandole addirittura tra virgolette. Ribadisco che San Marino non ha fatto dei matrimoni fra stranieri un business (staremmo freschi se ci affidassimo a queste entrate!!!!!). Anzi, come ho già detto, da un lato, per motivi organizzativi e pratici abbiamo contingentato le celebrazioni di questi matrimoni, e dall’altro abbiamo addirittura promosso con il Governo italiano un tavolo per la valutazione del fenomeno e dato la disponibilità a tenere in considerazione eventuali esigenze che potranno essere manifestate. Ribadisco che la legislazione sammarinese sui matrimoni di stranieri è identica a quella di altri paesi europei e che, in virtù della convenzione italo sammarinese, la trasmissione delle pubblicazioni da parte delle autorità italiane, comporta la celebrazione del relativo matrimonio
