
Enrico Letta prova ad allontanare il fantasma di Stefano Bonaccini. Con il voto, suppletive, comunali e regionali in Calabria, il segretario del Pd si gioca tutto. In primis la poltrona in Parlamento nel collegio di Siena dove gli elettori sono richiamati al voto in seguito alle dimissioni dell’ex ministro Pier Carlo Padoan. Ma sul piatto ci sono anche la guida del Pd e di federatore della nuova alleanza con i Cinque stelle. Chi rischia di più è proprio il segretario dei democratici. La minoranza interna, che poi è maggioranza nei gruppi parlamentari, guidata dalla coppia Guerini-Delrio è già pronta a giocare la carta Bonaccini per il dopo Letta. Il segretario del Pd sogna il cappotto, 5 a 0: la vittoria a Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino. La partita appare in discesa a Milano e Bologna. In bilico Napoli, Roma e Torino. Ma i riflettori sono puntati soprattutto su Napoli dove si battezza il patto Conte-Letta-Speranza. Il candidato è l’ex ministro dell’Università Gaetano Manfredi. Se il candidato della coalizione va al ballottaggio, rischia di uscirne sconfitto sia contro l’ex sindaco Antonio Bassolino che contro il magistrato Catello Maresca, sostenuto dal centrodestra. Il flop napoletano dell’alleanza Pd-Cinque stelle rimetterebbe in gioco i piani di Letta e Conte. La linea del segretario ne uscirebbe sconfessata. La sconfitta aprirebbe la corsa verso il congresso. Obiettivo degli ex renziani che hanno già il nome: il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Che gode dell’appoggio della pattuglia dei sindaci dem. Letta dopo 6 mesi alla guida del dem è già al bivio: se vanno male le comunali dovrà iniziare a prendere in considerazione l’ipotesi di rimettere sul tavolo la leadership. Un cambio di piano che arriverebbe, dunque, alla vigilia di un passaggio cruciale: l’elezione del capo dello Stato. Le comunali sono dunque per Letta il vero primo test per sondare la solidità della sua leadership.
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte