Il Senato ha approvato tutta la legge di Bilancio con 166 voti favorevoli, 70 contrari un astenuto. La manovra è dunque legge.
Il governo aveva posto la fiducia sulla manovra. L’epilogo lampo è stato chiesto dal Quirinale prima delle dimissioni del governo. Ma i tempi della crisi non dovrebbero essere rapidissimi d’ora in avanti, dopo la tensione che si è alzata ieri tra il presidente della Repubblica e il capo del governo sull’ipotesi di elezioni anticipate entro breve. La formalizzazione delle dimissioni al Colle potrebbe arrivare non prima di venerdì, il via alle Consultazioni tra sabato e lunedì, con l’obiettivo di far nascere il nuovo governo appena sotto Natale. Mattarella punta a convocare le elezioni non prima di disporre di una legge elettorale omogenea per Camera e Senato, quindi con un ulteriore intervento del Parlamento dopo la decisione della Consulta annunciata per il 24 gennaio. Renzi chiede (al Colle e anche al Pd) di decidere tra un governo di “responsabilità nazionale”, con il coinvolgimento anche delle opposizioni, e il voto a breve.
Decisiva sarà nel pomeriggio la Direzione del Pd. Al Nazareno andrà in scena la resa dei conti interna dopo l’annuncio di dimissioni di Renzi. I Dem dovranno decidere cosa dire nelle consultazioni al capo dello Stato e il presidente del Consiglio, dopo la conferenza stampa della notte del No a Palazzo Chigi, farà sapere le sue intenzioni sul futuro, pubblico e privato: governo, partito, elezioni, vita politica. Ad agitare il confronto interno l’intervista a Repubblica dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che si dice `pronto a unire la sinistra fuori dal Pd´ e invita Renzi a dialogare per un’alleanza che lasci fuori gli ex del centrodestra, Alfano e Verdini.
Nelle opposizioni, intanto, il leader della Lega Salvini tende la mano al Movimento 5Stelle per l’obiettivo comune di andare al più presto al voto. «Alzino il telefono – dice – su certi temi siamo d’accordo. Rinviare il voto è inconcepibile». E minaccia altrimenti di far scendere in piazza il Carroccio. Ma la notizia della giornata nel centrodestra è il nuovo ricovero di Silvio Berlusconi al San Raffaele di Milano per nuovi controlli dopo 6 mesi dall’intervento al cuore. L’ospedale fa sapere che si tratta di una visita di routine e che potrebbe essere dimesso nel pomeriggio.
Intanto, anche l’attenzione dei mercati è puntata sulla scena politica e, soprattutto, sull’ipotesi sempre più concreta di un decreto sulle banche che definisca i contorni del possibile intervento pubblico. Anche stamattina le Borse europee sono positive, Milano guadagna oltre l’1% trainata dai titoli bancari e industriali, lo spread ha aperto a quota 156.
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