Libro dal titolo “Perché dobbiamo dirci cristiani. Il liberalismo, l’Europa e l’Etica”. Un appuntamento promosso dalla Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II con il patrocinio della Segreteria di Stato agli Esteri.
Una sorta di ampio, lucido commento alle parole di Cristo in un passo del Vangelo: “Se apparterrete a me come credenti, conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi”. Con questo libro Marcello Pera rilancia un’importante sfida: dobbiamo dirci cristiani per dare una speranza al mondo alle prese con una forte crisi antropologica e tirare su uomini capaci di coniugare Libertà e Verità. Il libro offre spunti di riflessione sul tema dell’identità, in particolare europea e si pone a difesa della migliore tradizione liberale del Vecchio Continente.
“L’Europa – osserva il sociologo Sergio Belardinelli – vive oggi in maniera assolutamente parassitaria, vive quasi soltanto del Cristianesimo che si è incrostato nel tessuto culturale nei secoli, ma l’anima profonda dell’Europa si sta essiccando”. E Pera, da intellettuale laico illuminato, esorta ad uscire da questa dimensione, istigando alla testimonianza. Poi un accenno al tema della verità, “di cui ormai non si parla più, ma che è – conclude Belardinelli – la condizione che rende possibile la democrazia e la cultura liberal-democratica”.
Sulle ragioni che hanno spinto Papa Benedetto XVI° a scrivere una lettera a prefazione del volume, il senatore Pera spiega che il Santo Padre ha voluto così richiamare l’attenzione sul pericolo di decadenza che corre la nostra civiltà, alle prese con una crisi altrettanto grave e forse più insidiosa di quella prodotta da nazismo e comunismo durante la Seconda Guerra Mondiale. “Oggi come allora – sostiene Pera, citando il filosofo Benedetto Croce – solo l’etica cristiana ci può salvare dall’abisso”.
Profonda adesione agli insegnamenti proposti da Pera da parte del vescovo Luigi Negri. “Raccolgo le suggestioni dal punto di vista educativo, attraverso il doppio magistero contenuto nel libro: uno laico e uno cristiano. Sta proprio qui – afferma – la genialità di questo testo”.
Fonte: San Marino RTV