Il 18 marzo a Roma, promossa da Cicchitto, Martelli, Nencini, Signorile, con molti altri e con ospiti di area riformista.
I socialisti hanno avuto un ruolo essenziale nella storia d’Italia, ma non esistono nell’Italia contemporanea.
Non esistono come forma partito, non esistono sui giornali, nelle trasmissione televisive, nel cinema, nelle scuole dove e quando si studia l’Italia, prima, dopo, durante la guerra. Prima di Tangentopoli.
È una memoria cancellata.
La storia italiana sembra sia stata fatta solo dai democristiani, dai comunisti o post comunisti, dai fascisti o post fascisti.
Turati, Rosselli, Kuliscioff, Matteotti, Saragat, Lombardi, Pertini, Nenni, Craxi, chi erano costoro?
Dalle Società di Mutuo Soccorso, alla lotta contro il fascismo, alla battaglia per la Repubblica, alla sanità universale, alla scuola pubblica, allo Statuto dei lavoratori, al divorzio, all’aborto, alla lotta al terrorismo, alla sconfitta dell’inflazione, all’ingresso in Europa, alla conquista di un ruolo nel G7, alla costruzione della seconda manifattura in Europa, al Made in Italy, i socialisti sono stati centrali, decisivi, anticipatori. Dov’è questa verità. Chi la conosce?
È una memoria nascosta, alcune volte usurpata, spesso dannata.
Sembra che prima di oggi siano esistiti solo Moro( con molte ragioni) e Berlinguer e Almirante( con molte meno ragioni).
Così il senso della storia, della cultura politica, della politica, anche quella attuale, è stravolto, travolto.
Quindi, prima cosa, questo Forum dei socialisti riformisti ha questo senso.
Fare, iniziare a fare, i conti con la storia.
Poi. I conti con la politica.
Non è un esercizio di rivendicazione storica.
È un atto Politico. Attuale. Futuro.
Sono convinto che bisogna costruire una alternativa seria alla destra liberal conservatrice di Giorgia Meloni.
Dicendo questo dico, parlo per me, che bisogna rispettare Giorgia Meloni e il suo processo di trasformazione politica della destra.
Non è fascismo, come sostiene la sinistra che fugge dal riformismo. È una cosa seria e nuova.
Che va contrastata con ragioni serie e nuove, con radici antiche e solide. Però.
Non con un misto di antagonismo liceale, tardo ambientalismo, moralismo, populismo, alla Schlein o alla Conte.
Parliamone.
Io penso che l’elaborazione socialista sui “meriti e bisogni”, abbia più futuro di tutte le elaborazioni di tutte le sinistre che sono venute dopo e ancor più di quelle che si presentano adesso.
Promuovere il merito, sostenere il bisogno.
Blair ci arrivò 20 anni dopo, Macron dopo 40 anni, la sinistra italiana,senza socialismo, mai.
Io penso che l’Occidente, i valori di libertà e democrazia, si difendano difendendo l’Ucraina senza se e senza ma. Senza la difesa dell’Ucraina non esiste l’Occidente.
Io penso che i socialisti devono tornare a pensare insieme.
Penso ad una pace con noi stessi.
Troppo divisi, troppo stesso.
Ognuno ha avuto qualcosa da dire contro qualcun altro.
Ma ci è caduta addosso la bomba atomica, la bomba atomica. È arrivato il momento di capire. Di capirsi.
Di capire anche chi rimane dentro il processo del centro destra che è diventato liberal conservatore, cosa diversa del riformismo socialista.
È una scelta che ha una legittimità dentro la guerra atomica che abbiamo subito ed anche perché, diciamolo, c’è più rispetto della nostra storia a destra che in questa sinistra.
Ma la nostra storia e il nostro futuro non possono essere a destra.
Divisi ci siamo difesi, ognuno a modo suo, decenni fa. Adesso è arrivato il momento di agire.
Come, con chi?
È difficile dirlo adesso.
C’è un’area liberal riformista in movimento.
C’è un’area riformista nel Pd in imbarazzo.
Vediamo.
Intanto però bisogna esserci.
Non con un partito, ma con le idee.
Se ci sei puoi pensare cosa fare.
Se non ci sei non pensi e non fai.
Sergio Pizzolante
