Il signor Vajont … di Sergio Pizzolante

Il signor Vajont
La valanga del 110 è lui.
Dice che la valanga del 110 è come il Vajont, una valanga che era già partita.
Prima che arrivasse lui.
Dice una balla. La valanga è lui.
Ha annunciato il quarto provvedimento in un anno sul 110, in un Paese normale bisognerebbe chiedergli conto almeno degli altri 3, del perché non hanno funzionato. No?
Cioè, almeno tre provvedimenti, in un anno, fatti da lui, erano, sono, sbagliati, no?
Almeno.
Ma lui sbaglia anche il quarto. E pontifica.
Il quarto errore, portare i crediti a 10 anni, è il colpo per freddare definitivamente la gran parte delle imprese, per mettere in crisi molti cantieri, molte famiglie nelle aree del terremoto.
E le onlus. Parliamo di questo.
Lo Stato ha speso una barca di soldi per combinare questo disastro.
Capolavoro Giorgetti.
Perché la valanga è lui. Perché il buco è suo.
Perché lo ha fatto lui.
Lui c’era già con Draghi.
Buttarono un po’ di sabbia negli ingranaggi, mettendo in crisi la gran parte delle aziende.
Cioè, bisognava fare una cosa semplice, abbassare il 110 all’80, al 90 anche. Creavano un meccanismo di concorrenza e tutto si sarebbe ridimensionato.
Invece bloccarono, di fatto, i crediti, frenarono un po’, scaricando tutto sulle imprese che si ritrovarono in pancia carta straccia.
Poi Giorgetti diventa ministro dell’economia.
Si era definita una descalation 90, 70, 65.
Tutto si sarebbe raffreddato.
Invece no, lui annuncia, mister annuncio, le modifiche ulteriori, lasciando però il tempo per fare Cilas e avviare contratti e lavori col 110.
Si riempirono i cassetti con le norme di prima, i cassetti di un 110 perenne.
Che ha portato al boom del 2023. Con effetti dirompenti sul bilancio.
Poi ha corretto ancora.
Adesso corregge ancora.
Non si sa con quale retroattività.
Se la applica ai lavori già finiti o in corso o già contrattualizzati e’ una ecatombe di imprese.
Cioè, uno fa un contratto, o ha fatto o sta facendo un lavoro calcolando il costo finanziario dei crediti a 4 e 5 anni e lui li porta a 10. Dopo.
Un aumento di costi di almeno 10/12 punti sull’ammontare dei lavori.
Rispetto a quelli contrattualizzati.
O programmati, con regole definite dal signor Vajont stesso.
E, attenzione, stiamo parlando non del 110 generale che non esiste più.
Stiamo parlando degli edifici del terremoto e delle Onlus.
Cosa significa?
Significa che o le famiglie che hanno subito il terremoto e le Onlus si mettono le mani in tasca, quasi impossibile, o le imprese ci perdono il
10/12 per cento secco, mettendo in crisi quadri economici e bilanci, già pieni di crediti carta straccia figli dei precedenti errori di Giorgetti.
E i lavori per il terremoto e le onlus non si faranno più.
Sino a quando lo Stato non troverà nuovi soldi.
Campa cavallo.
Fine di migliaia di imprese anche.
Di centinaia di migliaia di posti di lavoro. Anche.
Signor Vajont.