Nella giornata di oggi il sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni, ha scritto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, per chiedere chiarimenti in merito al progetto Undersec e all’accertamento di responsabilità rispetto all’eventuale transito di armi dal porto di Ravenna. Riportiamo di seguito il testo della lettera.
Gentile Ministro Matteo Salvini, le scrivo con estrema preoccupazione relativamente a diverse notizie uscite sulla stampa in queste ultime ore. In qualità di sindaco di Ravenna con delega al Porto, infatti, ho necessità di chiederle chiarimenti sulla prosecuzione della partecipazione di Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale, insieme al Ministero della Difesa Israeliano, al progetto Undersec – ottobre 2023 – settembre 2026 – riguardante l’implementazione di tecnologie per la sicurezza marina e sottomarina nei porti. Credo infatti sia giunto il momento di terminare la collaborazione con un Ministero che, mentre lavora con le istituzioni europee, si macchia ogni giorno di crimini verso persone innocenti. Allo stesso tempo, le chiedo una verifica e l’accertamento delle responsabilità se, come sembra, a fine giugno dal porto di Ravenna sono transitate armi destinate ad Haifa e quindi dirette in Israele. Come sindaco di Ravenna, città Medaglia d’oro al Valor Militare per la Resistenza, non voglio che il nostro scalo, punto di riferimento dell’intera regione Emilia-Romagna, si renda complice del massacro che si sta compiendo a Gaza e non intendo in nessun modo alimentare il traffico di armi che contribuisce, ogni giorno, ad accrescere il numero di vittime. Ritengo – e il nostro consiglio comunale eletto dal voto dei cittadini ha approvato una mozione per il riconoscimento dello stato di Palestina – che il nostro Paese non debba partecipare né direttamente, né indirettamente, alla fornitura di armi e auspico sanzioni precise nei confronti del governo Israeliano, che si macchia di questi crimini e allontana ogni giorno di più le prospettive di pace e la legittimazione di due popoli in due stati. Credo nei valori della pace e del diritto internazionale. Io, come del resto ha fatto lei, ho prestato giuramento e promesso fedeltà alla Costituzione Italiana, di cui voglio ricordare l’articolo 11: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Nella speranza di averle trasmesso tutta la mia inquietudine e preoccupazione, e confidando in un celere riscontro e con la massima disponibilità a collaborare, le porgo i miei saluti. Alessandro Barattoni
Comune di Ravenna