Il Superbonus è ancora popolare, ma riduce poco i consumi energetici

Il Superbonus al 110% ha rilanciato alcuni settori produttivi, ma è servito molto poco a ridurre i consumi di energia. Lo rivela il rapporto degli Stati Generali della Green Economy 2022, preparato dal Consiglio nazionale della green economy e presentato stamani alla fiera Ecomondo-Key Energy a Rimini. A fronte di un investimento complessivo di oltre 16 miliardi e quasi 100 mila interventi finanziati, sono stati risparmiati meno di 200 mila tep (Tonnellate Equivalenti Petrolio).

Nonostante questo però, la corsa alla misra non si arresta, anche se rallenta leggermente rispetto ai mesi precedenti. Secondo gli ultimi dati dell’Enea, aggiornati al 31 ottobre scorso, gli investimenti ammessi all’agevolazione ammontano complessivamente a 55 miliardi di euro (dai 51,2 miliardi di fine settembre), mentre le detrazioni totali a carico dello Stato, previste a fine lavori, superano i 60,5 miliardi di euro (dai 56,3 miliardi di settembre).

Il numero totale di asseverazioni per ottenere il Superbonus, sfiora le 327 mila, contro le 307 mila di fine settembre. Il totale degli investimenti per i lavori conclusi, ammessi a detrazione, è pari a 38,3 miliardi, pari a quasi il 70% dei lavori realizzati. Invece le detrazioni maturate per i lavori conclusi a carico dello Stato ammontano a 42,2 miliardi. In particolare, per i condomini, il numero di dichiarazioni è superiore a 40 mila, per investimenti totali a quota 24,1 miliardi e un investimento medio di circa 594.000 euro. Per gli edifici unifamiliari le asseverazioni sono state circa 191 mila, per 21,6 miliardi di euro di investimenti e un investimento medio di 113 mila euro.

Serve “un nuovo intervento sui crediti, qualcosa per sbloccarli in modo definitivo” e agevolare il ricorso alla misura, ha dichiarato ieri Federico Freni, sottosegretario all’Economia, a 24 Mattino su Radio 24. “Se c’è una cosa che non è accettabile è che questa normativa cambi ogni mese e mezzo, questo non ce lo possiamo più permettere. – ha affermato – Troveremo una soluzione per dare respiro alle imprese, ma questo respiro non può essere un bagno di sangue per le casse dello Stato”.


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