Niente da fare per la discoteca più famosa d’Italia: i giudici del tribunale di Bologna hanno rigettato il ricorso d’urgenza depositato ieri mattina dagli stessi legali della piramide.
Ricorso con il quale la società che gestisce il ‘Cocco’ aveva cercato di ottenere la sospensiva dell’ordinanza di chiusura di quattro mesi imposto dal questore di Rimini, Maurizio Improta, in seguito alla morte del 16enne di Città di Castello Lamberto Lucaccioni, stroncato da una dose di ecstasy proprio all’interno del locale.
La decisione del Tar è arrivata nel giro di poche ore: l’istanza è stata respinta e l’udienza collegiale fissata al 10 settembre. Il tribunale ha scelto di privilegiare «la tutela della salute pubblica rispetto all’esercizio di un’attività economica».
INTANTO il Cocoricò si prepara lo stesso a tornare in pista. Incassato il ‘no’ del tribunale amministrativo di Bologna, la discoteca delle colline riccionesi è pronta a lanciare, per martedì 11 agosto, «una serata di discussione dedicata al tema dello sballo».
Ancora da stabilire la location dell’evento. Per l’occasione non si esclude una riapertura in via del tutto eccezionale della piramide più amata. Dal Gruppo Cocoricò confermano «che si sta valutando se esiste o meno questa possibilità». L’ultima parola, ad ogni modo, spetterà al questore di Rimini, Maurizio Improta, da giorni diventato bersaglio del popolo del web (una cinquantina le minacce di morte nei suoi confronti raccolte dalla Polizia postale).(…) Il Resto del Carlino