Il tweet di Matteo Salvini contro i suoi nemici e la risposta di Saviano (che cita Gomorra)

Il governo è ancora un rebus, che Sergio Mattarella dovrà trovare il modo di risolvere. La leadership di centrodestra, stando alle parole di Berlusconi, sembra una partita chiusa, a suo favore. Intanto, Matteo Salvini brinda ai nemici di sempre, con un tweet e un post sulla sua pagina Facebook. Un dito puntato, con un sorriso sornione, contro una lista (di proscrizione 2.0) di intellettuali e giornalisti che riporta alla mente i primi cinguettii di Trump presidente.

Il primo del breve e preciso elenco è Roberto Saviano. «Se andiamo al governo, dopo aver bloccato l’invasione, gli leviamo l’inutile scorta», aveva promesso Salvini in agosto durante un botta e risposta sul tema dell’immigrazione. Lo scrittore aveva definito il suo linguaggio «imbarazzante, sgrammaticato, terrificante. Vuole attirare la canaglia razzista».

Al cinguettio di oggi ha risposto con una citazione di Gomorra. Il dialogo ripreso ironicamente da Saviano è quello fra Don Pietro Savastano e Ciro Di Marzio nella nota serie tv ispirata all’omonimo romanzo. «Sono io che comando», dice Don Pietro, porgendo al suo interlocutore un bicchiere di vino in cui ha appena urinato e aggiungendo: «Bevi, fammi capire se mi posso fidare di te».

Fabio Fazio, giornalista, è da tempo nel mirino del segretario del Carroccio per non aver — a suo dire — dato adeguato spazio alla Lega durante la sua trasmissione tv: «Ci ricorderemo di lui e della sua correttezza», aveva minacciato Salvini in gennaio. Per poi dichiarare, un mese dopo: «Non vado da Fazio perché mi sta sulle palle».

Fonte: Corriere della Sera