Imola e Ravenna, famiglie rovinate dalla truffa del Superbonus: lavori mai iniziati e 580mila euro spariti

Quella che doveva essere un’occasione per ristrutturare casa sfruttando i benefici del Superbonus 110% e dell’Ecobonus si è trasformata, per tredici famiglie, in una perdita devastante. Cantieri mai aperti o lasciati a metà, acconti versati per decine di migliaia di euro e abitazioni in condizioni peggiori di prima sono il bilancio di un raggiro che ha colpito anche due nuclei di Ravenna e uno di Imola.

Una pattuglia della Guardia di Finanza

I casi a Ravenna e Imola

A Imola, una coppia ha affidato oltre 90mila euro a due società che avrebbero dovuto eseguire i lavori. A Ravenna, una donna ha versato la stessa cifra, un condominio ha pagato quasi 27mila euro per una ristrutturazione mai partita e un’altra coppia ha consegnato 30.500 euro senza vedere nemmeno l’ombra degli interventi promessi.
La beffa non si è fermata alla perdita economica: per queste famiglie è svanita anche la possibilità di accedere alle agevolazioni fiscali, ritrovandosi con case in disordine o parzialmente demolite.

Il sistema sotto accusa

Secondo gli inquirenti, quattro persone — tre uomini e una donna — avrebbero orchestrato il raggiro attraverso due società: una presentata come esecutrice dei lavori, l’altra come general contractor per la gestione dei bonus. Gli investigatori sostengono che nessuna delle due avesse reali competenze o struttura per completare gli interventi. Parte del denaro versato sarebbe stata destinata a spese personali, ben lontane dai progetti concordati.

L’inchiesta e le prove raccolte

La Procura di Ferrara ha avviato l’indagine in seguito a numerose denunce arrivate non solo dal territorio ferrarese, ma anche da Ravenna e Imola. L’attività della Guardia di Finanza si è conclusa a fine luglio con la chiusura delle indagini, dopo aver raccolto migliaia di pagine di documenti. Dai fascicoli emerge un copione ricorrente: offerte convincenti, preventivi accurati, richieste di acconti importanti e, nel migliore dei casi, lavori fermi alle prime demolizioni.

Il conto finale e l’attesa del processo

Tra il 2022 e il 2023, le tredici famiglie hanno complessivamente perso oltre 580mila euro. Nessuna ha ottenuto il rimborso previsto dal Superbonus. Per molte, alla perdita economica si sono aggiunti debiti e gravi disagi personali, con ripercussioni psicologiche pesanti.
Ora, con la notifica dell’atto di chiusura delle indagini, le vittime aspettano l’avvio del processo. I loro avvocati dichiarano di voler portare in aula la voce di chi, fidandosi di offerte “chiavi in mano”, si è ritrovato senza soldi e con una casa da rimettere in piedi da zero.