Patrimoniale iniqua, lunedì 26 novembre nella cornice della sala ex internationa di Borgo il Pdcs tornerà a parlare di un provvedimento mai condiviso illustrando le osservazioni portate in consiglio dal partito alle quali allora non venne dato ascolto ma che a riprova del proprio fondamento potrebbero ora sfociare nei correttivi che sembra troveranno spazio nella prossima finanziaria.
Una democrazia ha bisogno di mantenere un dialogo evoluto tra i suoi cittadini e chi legittimamente è chiamato a rappresentarli. Questo ha voluto ribadire con forza il Pdcs che sabato e domenica ha organizzato la propria conferenza programmatica rompendo in un certo senso gli schemi della tradizione. “A conclusione della conferenza programmatica – ha detto ieri il Segretario Giancarlo Venturini parlando alla stampa – possiamo dire di essere molto soddisfatti, l’obiettivo riuscito è stato quello di cercare di favorire il confronto con la società civile, con i cittadini, con le associazioni di categoria, sindacali, di volontariato e con le stesse forze politiche.
Ci siamo confrontati sull’elaborazione delle proposte avanzate dai gruppi di lavoro e abbiamo cercato di individuare quali fossero le più utili al Paese all’insegna della massima condivisione”. La strada che si è voluta imboccare è stata quella di una rottura con il passato “sempre più ci siamo convinti – ha detto il presidente del partito Luca Beccari – di metterci in discussione, di confrontarci su vari punti di riflessione, al di là del periodo particolarmente conflittuale, la politica deve essere espressione di idee e di contenuti, ci troviamo in contrapposizione con quello che il governo propone ma siamo convinti che il no debba essere accompagnato da una proposta alternativa, dire no e basta non serve e non ha un significato produttivo.
E’ stato così particolarmente interessante vedere che ciò che abbiamo proposto ha trovato in linea generale un riscontro positivo da parte di chi è intervenuto ai tavoli. Significa che nel Paese manca la strada del dialogo, della compartecipazione nelle scelte, ciò in un momento in cui la sfida più grande nel momento più difficile è prendere decisioni evitando di non dare informazioni e traendo spunto dalle istanze promosse dalla società civile oltre che dalle altre forze politiche.
Non aver fatto questo è il grande errore che ha caratterizzato questa legislatura”. Ampio spazio è stato dato all’interno della conferenza programmatica alla parte dedicata ai giovani che Lorenzo Bugli, in attesa che il documento integrale con il resoconto delle proposte venga pubblicato, ha così sintetizzato.
“Nel movimento giovanile abbiamo avuto il piacere di una sala molto partecipata con diversi ospiti dello scenario italiano. Abbiamo appreso anche cose spiacevoli dal movimento studentesco come il fatto che sarebbe un momento davvero complicato per le finanze scolastiche visto che sono stati tagliati i budget per le gite. La commissione politiche giovanili ha sottolineato l’importanza di non parlare dei giovani per slogan ma di confrontarsi concretamente sulle problematiche del lavoro.
Forza Italia ha lanciato la raccomandazione di non improvvisarsi in politica, cosa ribadita anche dal prof. Di Nubila. E’ stato invece Giovanni Zonzini dell’associazione comunità a evidenziare quanto sia importante parlare di speranza tornando a considerare i giovani fonte di rilancio. Noi del giovanile abbiamo esposto le nostre tesine: l’avvio di percorsi formativi dove ci sia la possibilità di giudicare il personal talent dei ragazzi, la revisione della legge sull’ imprenditoria giovanile con la semplificazione degli incentivi, l’implementazione di eventi, vista la loro carenza, la necessità di introdurre crediti formativi per chi fa sport e attività extrascolastiche e dal pubblico ci è stata fatta la richiesta di riaprire informagiovani”.
Anche il capogruppo Alessandro Cardelli ha parlato di un risultato estremamente positivo “siamo arrivati con delle proposte e la presenza di persone che vivono all’interno di determinati settori ne ha fatte emergere delle altre. C’è stato anche un confronto politico dove però è emersa ancora una volta la frattura tra opposizione e maggioranza”. Cardelli ha poi annunciato che lunedì nella cornice della sala ex International di Borgo alle ore 21 la Dc tornerà a parlare di patrimoniale “Si tratta di un provvedimento che non condividiamo ma è notizia di questi giorni che verranno inseriti dei correttivi nella prossima finanziaria, ciò a riprova di tutte le osservazioni che la Dc aveva portato in sede di dibattito consiliare”.
“Intendiamo – ha concluso Venturini – portare all’attenzione delle persone l’iniquità della patrimoniale, sembra che siano in arrivo dei correttivi dopo che in aula le nostre osservazioni non sono state ascoltate. Ci sono società che pagando sul patrimonio netto non pagano quasi niente a differenza di chi magari ha un immobile con un mutuo ed è tenuto a pagare”.
Un segretario visibilmente soddisfatto che in un puntuale intervento aveva detto tra le altre cose “Siamo convinti che il nostro partito, per i valori essenziali e universali in cui crede fermamente, la tutela dell’integrità della persona e la solidarietà fra le persone, ha la grande forza di poter essere un partito al servizio del Paese. Ecco perché nella dialettica politica, fatta di incontri così come di scontri, la discriminante non è, né può essere per noi solo la piattaforma delle cose da fare, ma una condivisione su taluni valori di fondo e sulle linee generali dello sviluppo democratico.
Nel corso della sua storia (lo scorso aprile abbiamo celebrato il 70° del Partito) la Democrazia Cristiana ha dato sempre un grande e prezioso contributo alla crescita sociale ed economica di San Marino: siamo stati portatori di proposte e fautori di realizzazioni utili al miglioramento della vita del nostro Stato.
Vi sono stati, non ce lo nascondiamo, anche periodi di crisi e momenti nei quali si è verificato un deterioramento del sistema politico attraverso comportamenti individuali e collettivi da deprecare, comportamenti che hanno visto il prevalere di interessi personali a discapito di quelli generali.
Anche per questo è importante il rilancio dell’azione politica di cui ho parlato; per dimostrare innanzitutto a noi stessi che questi comportamenti deprecabili non hanno cancellato l’energia e la passione che sono all’origine del nostro impegno e soprattutto non hanno cancellato la capacità di stare in ascolto dei bisogni reali della comunità in cui viviamo”.
La RepubblicaSM