
(ANSA) – BOLOGNA, 18 MAR – Un’impiegata di una ditta di
imballaggi di Piacenza era riuscita, manipolando il sistema
informatico aziendale, a sottrarre oltre due milioni dalle casse
della società, nella quale lavorava come addetta alla
predisposizione e al pagamento delle buste paga. La donna,
residente a Carpaneto Piacentino, è stata smascherata con
l’indagine ‘Mani di fata’, condotta dal nucleo di polizia
economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bologna. E’
indagata per i reati di truffa, frode informatica, accesso
abusivo ad un sistema informatico e autoriciclaggio.
Al termine degli accertamenti, le Fiamme Gialle hanno
eseguito a suo carico un decreto di sequestro preventivo per
oltre un milione e mezzo, emesso dal Gip di Bologna Alberto
Gamberini.
Il sistema escogitato dall’impiegata per truffare la società
consisteva nella generazione di due cedolini: il primo relativo
alle competenze mensili spettanti agli impiegati da contratto di
lavoro, il secondo utilizzato per accreditare illecitamente, su
altro conto corrente, una quota non dovuta di retribuzione.
Conclusa la procedura, il cedolino irregolare veniva cancellato
e sostituito con quello corretto. In questo modo, fra il 2007 e
il 2018 la donna avrebbe intascato oltre due milioni. Il
sequestro preventivo ha riguardato sia denaro depositato su
conti correnti bancari e conti gioco, sia fabbricati e terreni
in provincia di Piacenza. (ANSA).
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