
(ANSA) – BOLOGNA, 03 FEB – Cala l’occupazione nelle imprese
in Emilia-Romagna nel terzo trimestre del 2020 – del 2,6% – ma
non in tutti i settori: l’effetto pandemia pesa soprattutto,
come prevedibile, sui comparti di alloggio, ristorazione, su
alcuni segmenti del commercio, sulle attività ricreative e del
divertimento, mentre al contrario crescono la filiera sanitaria
e quella legata al digitale. È la fotografia scattata da
Unioncamere regionale sulla base dei dati del Registro imprese
delle Camere di commercio.
A fine settembre gli addetti erano complessivamente
1.698.647, in un anno 45.148 in meno. Per ora tuttavia non c’è
un effetto diffuso a tutti i settori sull’occupazione. Il dato
trimestrale tendenziale regionale è stato determinato dal
terziario (-3,3% rispetto allo stesso trimestre dell’anno
precedente). Più contenuto il calo nel commercio (-2,4%). In
agricoltura crollo del 6%. Tiene il settore delle costruzioni
(+0,3%). Secondo gli analisti il blocco dei licenziamenti ha
contenuto effetti più pesanti ma non ha evitato che determinate
fasce di lavoratori – gli stagionali, i contratti a termine, i
collaboratori con partita Iva – subissero gli effetti negativi
della pandemia. Nei servizi di ristorazione gli addetti sono
diminuiti del 6,2%, in quelli di alloggio del 18,5%.
Ci sono stati però dei settori che nello stesso periodo hanno
guadagnato occupati: quello della produzione di software,
consulenza informatica e attività connesse (+8%), poi servizi
finanziari (+5,2%). Più 8,7% gli addetti nella fabbricazione di
computer e apparecchi elettromedicali. (ANSA).
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