In alcune Universita’ italiane  si è festeggiato il 130° anniversario della Festa delle Matricole, l’intervista a Paolo Forcellini

FESTA MATRICOLE BOOGNA 1961-CORTEO MASCHERATO-

In alcune Universita’ italiane  si è festeggiato il 130° anniversario della Festa delle Matricole. Chiediamo a Paolo Forcellini ex cavaliere del “Feudo Romagnolo” dell’Alma Mater Studiorum , cosa rappresentava questa festa .

Cosa rappresentavano le Feste delle Matricole e la goliardia prima del ’68?

La goliardia è il tradizionale e tipico spirito che animava gli studenti universitari, ma non solo, in cui all’impegno allo studio si accompagnano il gusto ed il desiderio della trasgressione, dell’ironia, il piacere della compagnia e dell’avventura e perché no, della ricerca costante di un compagno o di una compagna con cui condividere il tempo libero. Dopo l’ultima guerra in molte città  i goliardi furono tra i primi a impegnarsi nel rianimo del dibattito sociale e nel risollevare gli animi della popolazione organizzando feste e imbastendo scherzi. Alla Festa delle matricole che si svolgevano sempre entro il mese di Maggio, partecipavano le delegazioni di rappresentanza delle altre università. La festa suggellava la fine della sottomissione delle matricole ai cosi detti “ vecchi” matricole che diventavano “fagioli”, gli iscritti al secondo anno. In quei tre giorni, tanto duravano le feste, era uno sfoggio di mantelli, medaglioni, feluche , stemmi  che distinguevano gli studenti dalle citta’ di provenienza, dagli ordini di appartenenza e dalle cariche ricoperte.

Quali i motivi per cui la Festa delle Matricole furono messe in “sonno”

Tutto improvvisamente finì nel 1968. Fra gli studenti universitari l’impegno politico prese decisamente il sopravvento su qualsiasi altro tipo di attività. E la prima a farne le spese fu l’attività goliardica giudicata dalla sinistra che scendeva in piazza e occupava le università troppo scanzonata e disimpegnata a confronto coi fatti che in quegli anni sembravano sconvolgere il mondo. Di fatto, dagli anni settanta in poi, il termine “goliardia ”non sarà più utilizzato come sinonimo di “studente universitario”. Terminato il “sonno”, è con la fine degli anni ottanta che gli “Ordini goliardici” iniziarono a fare la loro timida ricomparsa nel tentativo di riprendere la tradizione da là dove era stata interrotta. Ma nonostante tutto la buona volontà la goliardia  non sembra essere tornata quella degli anni antecedenti il ’68, e credo che mai ritornerà più tale.

E a San Marino…?

Gli studenti sammarinesi hanno vissuto la loro goliardia nelle citta’ universitarie ove erano iscritti. San Marino non ha vissuto la vera goliardia . Nonostante ciò’ da sempre l’antica Repubblica di San Marino ha suscitato l’interesse dei goliardi soprattutto bolognesi. Dalle storie della goliardia bolognese si apprende che  nel 1933 un giovane fascista  immaginò un colpo si Stato ma che fallì prima di nascere, poi che nel 1947 , i maggiorenti dell’ordine del FITTONE , forti del fatto che tra loro c’era il figlio del questore di Bologna, organizzarono e tentarono l’invasione della Repubblica scatenando un vero e proprio incidente internazionale. Un drappello di goliardi arrivo’ segretamente nella  Repubblica del Titano che, per qualche ora, divenne un Regno con un Monarca (avevano pensato all’attrice Silvana Pampanini). Per telegrafo si chiesero all’ONU i i soldi per il rilascio , da versarsi direttamente ai goliardi bolognesi. Poi nel 1956 alcuni studenti salirono per disarmare  “ San Marino , asportando , con grandissima fatica, uno dei vecchi cannoni sito in una delle tre torri. Anche in tale occasione vi fu’ un incidente diplomatico con la Repubblica di San Marino, e tutto fu sanato tre mesi dopo a Sant’arcangelo con lo scambio del cannone con una botte di vino fra le autorità sammarinesi e i goliardi bolognesi. Questi alcune goliardate subite dalla nostra Repubblica rimaste a molti sconosciute. Oggi a San Marino abbiamo una Università, ma purtroppo mi sembra di vedere che lo spirito goliardico non aleggia fra le mura del Santa Chiara e non mi sembra che ci sia la volontà di farla nascere anche a San Marino che invece avrebbe bisogno di un po’ di “allegria giovanile “ lungo le strade del Centro Storico.