WASHINGTON – Per l’intelligence USA dal 2011 sono arrivati in Siria e Iraq ben 30 mila jihadisti da quasi 100 paesi. Una cifra più ampia rispetto alla precedente stima che aveva valutato in 25 mila i volontari, tra questi 4500 occidentali. I numeri – diffusi sabato dal New York Times – confermano le analisi pessimistiche sull’azione per contrastare il flusso di militanti. Anche se, negli ultimi tempi, il movimento avrebbe subito un rallentamento.
Lo Stato Islamico, affermano le fonti citate dal quotidiano, è riuscito a rimpiazzare le perdite subite a causa dei combattimenti e delle incursioni aeree. E i reclutatori sarebbero in grado di far arrivare un migliaio di combattenti al mese nelle terre controllate dal Califfo. Nei mesi scorsi ambienti militari statunitensi hanno parlato di circa 10 mila guerriglieri Isis eliminati, elementi che sarebbero stati colpiti in gran parte dai rai della coalizione. Un dato però sul quale pesano i dubbi visto che alcuni dei report sarebbero stati modificati per presentare alla Casa Bianca un quadro più roseo. Tuttavia alcuni funzionari hanno dichiarato che l’attività di contrasto condotta con l’aviazione ha comunque portato dei risultati. I quasi 7 mila attacchi hanno permesso di contenere il nemico. Osservazione che combacia con la scelta della presidenza Obama.
Uno studio del Congresso, che verrà presentato tra qualche giorno, aggiunge altri dettagli sulla collaborazione non sempre perfetta tra i paesi alleati nel contrasto degli estremisti. Lo scambio di dati è considerato spesso incompleto e confuso. Una situazione che permette ai terroristi di muoversi su vari fronti ed altri di raggiungere le aree di addestramento. Il caso della Turchia, a questo proposito, è emblematico. Solo di recente Ankara ha aumentato i controlli, ma resta ancora molto da fare per sigillare la frontiera con la Siria. I parlamentari chiedono maggiore impegno all’amministrazione USA affinché trovi risposte adeguate. Anche perché il numero dei jihadisti americani con l’Isis – dicono le analisi – è cresciuto: da 250 sono passati a 450. E possiamo aggiungere che stiamo parlando dei casi noti mentre è possibile che ne ve siano altri sconosciuti alle forze di sicurezza.
Corriere della Sera