Leggiamo dalla Tribuna Sammarinese: ”Il provvedimento potrebbe prevedere tre tipologie di intervento: le due classiche già note della non deducibilità dei costi prodotti e il divieto di detenere partecipazioni in aziende nei territori off-shore, la novità riguarderebbe l’applicazione di una sorta di “dazio”, ma che dazio non è, ma piuttosto un prelievo alla fonte per ogni movimento di merci e servizi da e per il territorio off-shore.
Interventi questi particolarmente severi e in parte in atto con i Paesi inseriti nella black list che il Mef ha stilato già da alcuni anni e in cui San Marino, fortunatamente non è inserita.
Ora l’idea che è emersa è quella di obbligare le imprese che effettuano cessioni di beni e di servizi a segnalare entro 30 giorni dall’approvazione del decreto i relativi dati all’Agenzia delle Entrate.
Un provvedimento certamente più leggero rispetto a quelli paventati, ma che produrrà un notevole effetto disincentivante per chi fa economia o aveva l’intenzione di farla partendo da questi territori. ”
