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In Bielorussia un uomo è stato condannato a due anni di reclusione con l’accusa di aver “insultato” il despota Aleksandr Lukashenko e il sindaco di Brest con due post su internet nel 2021 e nel 2022. Lo riporta l’ong per la difesa dei diritti umani Vesnà, precisando che, secondo la pubblica accusa, Maksim Zaytsev avrebbe chiamato Lukashenko “animale messo alle strette”. La condanna è ovviamente ritenuta di matrice politica.
Lukashenko, noto come “l’ultimo dittatore d’Europa”, governa la Bielorussia dal 1994 ed è accusato di gravissime violazioni dei diritti umani.
Ufficialmente, ha vinto le presidenziali del 2020 con l’80% dei voti, ma molti ritengono che questo risultato sia frutto di massicci brogli elettorali e per mesi in Bielorussia si sono registrate proteste di massa contro il regime. Le manifestazioni pacifiche sono state represse a colpi di manganello e con ondate di arresti e la polizia è accusata anche di torture contro i dimostranti.
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