(www.ilrestodelcarlino.it) Centomila persone in piazza oggi a Bruxelles: è quanto promette la Confederazione europea dei sindacati nell’ambito di una grande manifestazione di protesta contro l’ondata di tagli alla spesa pubblica e rigore di bilancio che ha coinvolto i paesi del Vecchio Continente.
La parola d’ordine è infatti “no all’austerità”, proprio nel giorno in cui la Commissione europea presenta una serie di proposte volte a inasprire i parametri sui conti pubblici dei paesi, così come i meccanismi di controllo e sanzione a carico degli stati che ‘sgrarrano’. Ma secondo John Monks, segretario generale della Confederazione questa austerità è diventata una sorta di “moda”.
“I nostri governi, quasi tutti, si imbarcano su tagli consistenti alla spesa pubblica. Ma lo fanno in una fase in cui l’economia è molto vicina alla recessione – ha aggiunto Monks – e quasi certamente la vedremo ripiombare in recessione sotto i colpi di questi tagli”. I sindacati temono che saranno i lavoratori le principali vittime della crisi economica, creata dalla finanza che invece è stata salvata da massicci interventi pubblici. Anche in Spagna oggi si svolge uno sciopero generale contro il piano di risanamento dei conti approntato dal governo, che ora dovrà essere approvato dal Parlamento.