Così vengono cancellate le lotte che le donne hanno fatto per la parità dei diritti al di là
dell’appartenenza politica o sindacale
Ma anche Rtv la sera conclusiva del congresso invece che parlare del tempo e della pioggia, poteva informare della pesante sconfitta subita dalle donne
‘Ciao Darwin’ e ‘la Pupa e il secchione’ sono solo due delle trasmissioni che dipingono la figura della donna come colei che preferisce un seno nuovo, magari ben pronunciato, piuttosto che una laurea in scienze politiche o giurisprudenza.
La società sceglie di mettere la donna in mostra come ornamento e oggetto quando
rappresenta questo stereotipo, ma l’emargina quando si tratta di riconoscere le vere peculiarità.
Le nuove generazioni sono nate e cresciute con questa idea, dimenticandosi delle lotte fatte per i diritti, per la parità, per l’indipendenza. La medesima cosa ha fatto il
mio (ormai ex) sindacato,la Csdl quando ha nominato il proprio direttivo, dimenticandosi delle donne, dei giovani, della democrazia ed ha messo in campo una competizione a liste bloccate fra le due componenti (fazioni) che ne dominano la vita. Due liste bloccate di 11 nomi ciascuna che hanno fatto eleggere 22 delle 26 persone
da nominare dato che gli otto restanti per completare l’organismo di 34 spettano per diritto alla federazione pensionati.
Il mio rammarico è grande. Un’organizzazione che sceglie così il suo gruppo dirigente, senza che di fatto ci sia stata la possibilità di una scelta democratica, e senza avere effettuato una selezione che prevedesse la presenza delle donne e dei giovani, rischia di essere molto debole. Dopo un incontro con i massimi dirigenti della Csdl mi sono sentito accusare di ‘avere il mal di pancia’dovuto alla mancata mia elezione nel consiglio confederale. Considerato il comportamento della leadership Csdl
che ha agito a suon di liste bloccate, dimenticandosi di introdurre il sesso
femminile, il mio mal di pancia spero sia contagiabile!
Nel precedente direttivo erano presenti 10 donne, nell’attuale solo 6, una perdita netta
del 40% che affossa ogni ragionamento sulle pari opportunità. Mi sarebbe piaciuto vedere il primo segretario generale donna, ma un obiettivo così alto le ‘scorribande’
non lo permetteranno mai. Penso alle donne in politica come la Clara Boscaglia, l’Emma
Rossi, la Fausta Morganti,la Patrizia Busignani,le Michelotti, le loro battaglie avevano costituito un movimento sano,forte, aldilà dell’appartenenza politica o sindacale
. Qualche sera fa non mi è quindi piaciuto il servizio di Rtv realizzato da una collega sindacalista,che mentre stava accadendo tutto questo ha preferito parlare della
pioggia. Cara Miriam non sarebbe giusto che la Tv che svolge servizio pubblico si interroghi sui motivi dell’esclusione delle donne dalla vita sindacale e politica proprio
ciò sta succedendo?
Se si escludono le donne dai ruoli chiave della società come è possibile pensare che poi siano rispettate?
Michele Guidi (Orgoglio Operaio)