In Italia entra in vigore l’autoriciclaggio. ???A San Marino si lavora per creare le condizioni affinché i beni “scudati” possano restare in territorio

soldi 50 euroWhite list fa “rima” con voluntary disclosure. Lo ha chiarito ieri in maniera puntuale su Tribuna il Presidente dell’Associazione bancaria sammarinese, Renzo Giacobbi: “Le banche sammarinesi – ha detto – non da oggi hanno dimostrato di essere degli ottimi e affidabili gestori. In quanto sistema bancario sammarinese ci muoveremo nel mondo economico italiano per far conoscere questa grande opportunità che si presenta loro di “scudare” attraverso San Marino. La firma sul memorandum arriverà a breve, al più tardi entro giugno, e da quel momento tra i due sistemi bancari entrerà in vigore la vigilanza consolidata, la quale permetterà di operare in reciprocità sotto il controllo di banca centrale da una parte e di bankitalia dall’altra”.

“Scudo”, ci siamo
E’ infatti partito il conto alla rovescia per l’operazione rientro dei capitali. Sono, infatti, in vigore dal primo dell’anno le norme sulla voluntary disclosure (legge 186/2014), ma anche quelle sull’autoriciclaggio. Una presa a tenaglia da parte del Fisco italiano pronto a balzare addosso a possibili evasori o riciclatori. In particolare l’autoriciclaggio rappresenterà un’arma in più per scovare e punire i cosiddetti “fondi neri”. Ecco come contenere la possibile emorragia Con l’ingresso in white list, la partita per i paesi in cui si trovano i capitali o i beni si sposta sul tavolo della convenienza o meno dei capitali a restare dove sono. Infatti, non vi è obbligo di rientro dei capitali ma solo del loro disvelamento al fisco italiano e della loro regolarizzazione secondo le regole fissate. E a San Marino si sta alacremente lavorando affinché, una volta regolarizzati, i capitali e i beni possano restare sul territorio in ragione delle condizioni di contesto favorevoli che si stano creando. Parliamo di circa 800 milioni per il Titano. Obiettivo dell’Italia: superare il mezzo miliardo di entrate

Il governo italiano stima in almeno 671 milioni gli incassi visto che questa cifra andrà a coprire le eventuali minori entrate dalle accise sulla benzina. Le due norme – voluntary e autoriciclaggio -, in vigore dopo un lungo iter parlamentare, trovano realizzazione negli accordi internazionali Ocse e del Fatca e che aspetta, per l’Italia, l’importante tassello della sistemazione dei rapporti con la Svizzera che pare in dirittura d’arrivo. San Marino, invece, dopo l’uscita dalla black list e l’ingresso nella white list, si appresta a normalizzare completamente i suoi rapporti con l’Italia, facilitati proprio da due norme fondamentali nella lotta alla circolazione del denaro sporco: la caduta del segreto bancario e la collaborazione nell’identificazione dei flussi economici di provenienza sospetta.

A proposito di autoriciclaggio
Dal primo dell’anno gli italiani dovranno fare i conti con una nuova norma, ovvero l’autoriciclaggio, reato che i sammarinesi conoscono bene visto nel codice penale del monte è stato inserito ormai da tempo. L’autoriciclaggio scatta, nel momento in cui vengono reimpiegati (non per uso personale) o movimentati i proventi di un reato presupposto che in un gran numero di casi sarà quello di evasione fiscale. Quindi anche a distanza di molti anni da quella frode che ha consentito la formazione di una provvista illecita. Andando in questo modo anche ad incidere sulla prescrizione visto che è momento di quell’utilizzo o movimentazione che decorre il tempo. Si apre, quindi, la possibilità che il reato scatti a fronte di fatti lontanissimi nel tempo, a condizione che ci sia identità tra chi ha commesso la frode e chi autoricicla (quindi un erede che abbia la disponibilità di quei beni potrà riciclare ma non “autoriciclare”).

David Oddone, La Tribuna