In poche ore tanta pioggia quanta in 6 mesi. Sotto i livelli di guardia i corsi d’acqua e le frane monitorati dalla Protezione civile

berari e oreficiniGli eventi climatici avversi degli ultimi anni che hanno coinvolto gran parte dell’Europa, non hanno risparmiato nemmeno il Titano. lunghi periodi di pioggia, caratterizzati in molti luoghi da vere e proprie bombe d’acqua, hanno caratterizzato la meteorologia recente, interessando, seppur in modo marginale in termini di criticità, anche San Marino.

Abbiamo chiesto al Capo della Protezione Civile, Fabio Berardi, quale sia la situazione attuale per la Repubblica.

“la criticità idraulica, che riguarda i corsi d’acqua – spiega Berardi – si è verificata soprattutto perché l’intensità di precipitazioni ha superato abbondantemente la norma. Abbiamo avuto in poche ore, la quantità di precipitazioni che nomalmente si ha in sei mesi”.

Questo ha portato anche il territorio vicino ai livelli di guardia, soprattutto nelle zone pianeggianti lungo i corsi d’acqua, come nel caso del fiume Ausa, dalla Ciarulla, zona di Ponte Mellini, fino al confine, dove i livelli idrografici sono stati prossimi al livello di guardia. Unica esondazione si è avuta sull’affluente dell’Ausa, il Fosso Rio, nella zona a monte del Centro Commerciale Azzurro.

“Abbiamo avuto un picco di piena tra le 17 e le 18 dello scorso mercoledì – spiega il Capo della Protezione Civile – dopo che la pioggia era caduta incessantemente anche durante tutta la notte, con un incremento durante la mattinata di mercoledì stesso. In questi casi devono essere messe sotto osservazione tutte quelle zone dove si rompe la pendenza, tra la zona collinare e l’inizio della zona pianeggiante”. la Sezione Anticendio della Polizia Civile, unitamente all’Azienda di Produzione, hanno eseguito numerosi interventi nella stessa giornata in corrispondenza del torrente Marano in zona Faetano, lungo la strada del Marano, del Torrente San Marino in zona Gualdicciolo, lungo via Fabrizo da Montebello e Strada del Lavoro, oltre ovviamente il fiume Ausa, monitorando costantemente l’andamento delle eventuali piene.

Ma non solo le esondazioni sono l’effetto della pioggia incessante, anche le frane.

“la criticità idrogeologica, ovvero quella che riguarda le frane – prosegue Fabio Berardi – a oggi vanta uno studio piuttosto accurato di questo genere di dissesti, che mette in relazione gli eventi su una consistente fetta di territorio, nel nostro caso legandolo a territorio Emiliano Romagnolo, che è caratterizzato in modo comune da terreni di tipo argilloso. le nostre sono frane considerate quiescenti o dormienti, perché si riattivano solo in periodi di forti precipitazioni e in assenza di precipitazioni nevose.

Vengono considerate frane lente ed essendone già a conoscenza, le abbiamo mappate e le teniamo costantemente sotto controllo. Un caso di questo genere si ebbe negli anni ’70, quando ci furono le consistenti frane della Baldasserona, di Pozzo Campore e delle Bosche.

La situazione a San Marino attualmente si sta normalizzando, stiamo attenzionando lo smottamento nella zona della Piana di Mino, soprattutto per la presenza di sotto servizi rete”. (…) San Marino Ogggi