Gli approfondimenti delle autorità riminese hanno portato alla luce le attività dei fratelli Francesco e Luca Lucci, coinvolti nell’inchiesta “Doppia Curva” sul tifo milanese. Le indagini hanno evidenziato che i due, originari di Milano, erano presenti nella Riviera Romagnola, dove gestivano alcune attività economiche e avevano rapporti con la società di riparazioni di veicoli Safety Car, con sede a Rimini.
La Safety Car, società con un giro d’affari di circa 3,5 milioni di euro nel 2023, si occupa di manutenzione di mezzi delle forze dell’ordine e delle aziende pubbliche della zona. Dopo l’uscita del socio fondatore, Francesco Lucci ha ricoperto un ruolo come dipendente, risultando anche socio di un’altra attività commerciale a Riccione, gestita con il titolare di un negozio di barbiere.
Le verifiche antimafia avviate dalla Prefettura di Rimini si sono concentrate su questa società, a seguito di una richiesta dell’Ausl Romagna, che aveva sollevato dubbi circa possibili infiltrazioni della criminalità organizzata. La Prefettura ha concesso alla Safety Car un periodo di sei mesi di “collaborazione” per evitare un’interdittiva, avviando modifiche societarie e verifiche più approfondite.
Inoltre, gli inquirenti hanno accertato che Luca Lucci avrebbe utilizzato un’auto aziendale per recarsi al match di calcio Milan-Torino dello scorso agosto, mentre Francesco, ex condannato a Milano a 5 anni e mezzo di carcere per associazione a delinquere, avrebbe avuto un ruolo nella gestione delle attività.
Le indagini si inseriscono in un quadro più ampio di controlli su criminalità organizzata e attività economiche, con un focus particolare sui rapporti tra i fratelli Lucci e le imprese locali. Le autorità continuano a monitorare le loro mosse nell’ambito delle verifiche antimafia, che coinvolgono anche altre società e attività commerciali della zona.