Inchiesta L’Espresso sul Caso Siri. Lady Lega, da San Marino a Mosca – parte1

Il viaggio in Russia subito dopo la perquisizione e un altro prestito sospetto da San Marino. Ecco chi è Domenica Ferragu’, la consulente segreta del senatore Armando Siri, l’ideologo indagato della Flat Tax.

… di Lirio Abate e Paolo Biondani

Lady Lega ama San Marino ma anche la Russia E la Sicilia.

Il soprannome se l’è guadagnato quando si è scoperto il suo ruolo chiave nel prestito di straordinario favore concesso da una banca del paradiso fiscale di lingua romagnola al pluri-indagato senatore leghista Armando Siri.

Quindi pochi giorni fa, lunedì 29 luglio, si è vista arrivare in casa una squadra della Guardia di Finanza con un ordine di perquisizione firmato dai magistrati milanesi: trovare e sequestrare tutte le carte, documenti e memorie informatiche sul finanziamento incriminato, passando al setaccio la sua abitazione signorile nel pieno centro di Verona, a due passi da piazza Erbe.

E chiarire i suoi rapporti con l’ex sottosegretario del governo italiano, che grazie a lei ha potuto beneficiare di un mutuo decennale di 750.000 euro con un tasso d’interesse fisso del 2%, senza dover fornire alla banca nessun tipo di garanzia.

Domenica Ferragu’ era molto agitata, ma non ha opposto alcuna resistenza e ha risposto a molte domande degli inquirenti, che tengono segreto il suo verbale. Ed il giorno dopo senza anticipare nulla ai magistrati è volata all’estero. A Mosca.

La mediatrice Ferragu’, finora, era stata citata nelle carte dell’istruttoria sul prestito scandalo come la misteriosa ”consulente” che il 22 settembre 2018 ha ”segnalato e presentato il senatore Siri al direttore generale della Banca Agricola Commerciale (BAC) di San Marino, Marco Perotti (ieri dimessosi assieme al vicedirettore generale ndr), anche lui veronese. Un ruolo segnalato solo ai vertiti cella Bac, che si somma alla lunga serie di anomalie accertate dalle stesse autorità di San Marino (che hanno trasmesso gli atti alla procura di Milano) su quel ”finanziamento irregolare” al politico italiano.

L’intermediaria veronese non lavora nel mondo delle consulenze bancarie: risulta soltanto consigliere d’amministrazione e socia, al fianco dei genitori, di un’unica azienda di famiglia, che vende prodotti e macchinari per la lavorazione del marmo.

Gli inquirenti milanesi volevano capire, dunque, che legami avesse con i protagonisti dell’affare e perché proprio lei è riuscita a fare da tramite tra l’allora vice-ministro della Lega e la Banca di San Marino. Lei ha fornito le sue spiegazioni come persona informata sui fatti. E a chiuso l’incidente della perquisizione prima di sera.

L’indomani, ha ricominciato a pubblicare le sue foto sui social. Da Mosca. Il commento d’esordio, firmato da un’amica russa, balza agli occhi: ”Welcome to Moscow, ciao Domenica”. Seguono le immagini della centralissima cattedrale di Cristo Salvatore, a due passi dal Cremlino.

In quei giorni in Italia tutti i mezzi di informazioni parlano degli scoop de L’Espresso su Mosca: i viaggi del consulente leghista Gianluca Savoini, la trattativa con i russi per finanziare segretamente il partito di Matteo Salvini, l’audio dell’incontro-chiave registrato nell’ottobre scorso all’Hotel Metropol, le indagini aperte dai magistrati di Milano.

Il 31 luglio le agenzie di stampa annunciano che il senatore Siri, già indagato per corruzione in Sicilia, è a sua volta sotto inchiesta a Milano con l’accusa di autoriciclaggio, proprio per il prestito anomalo da San Marino. A quel punto la mediatrice perquisita fa sparire fa Internet (Facebook ndr) foto e commenti di benvenuto a Mosca.

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