L’esposto da cui parte la nostra inchiesta è di circa 2 anni fa anche se i fatti iniziano nel 2012. Tale esposto penale infatti è stato presentato alla segreteria penale del Tribunale unico di San Marino il 4 agosto 2015.
Tale esposto chiede al tribunale di San Marino di fare chiarezza sull’operato sia dell’Ufficio Industria che della Commissione del Commercio (di nomina politica).
L’estensore dell’esposto, a cui fino ad oggi non vi è stata risposta, è Maurizio Braschi – Amministratore unico e legale rappresentante della Royal Trade Spa che ha sede a Rovereta in Strada dei Censiti, 1.
Con questa nostra inchiesta, e che vedrà la pubblicazione di diversi documenti, si vuole portare a conoscenza di come veniva gestito sia il Dicastero Industria (a guida Arzilli), l’Ufficio Industria e la Commissione del Commercio nella precedente amministrazione. Tutto quello che verrà scritto sarà ripreso da documenti ufficiale o da testimonianze dirette.
Il caso di cui scriviamo ha inizio nell’agosto del 2012, circa 5 anni fa. Nell’unità immobiliare a fianco della Pellicceria Braschi di Rovereta (la chiamiamo così per far capire meglio i nostri lettori anche se nella realtà si chiama Royal Trade Spa ndr) si insedia una sede distaccata della Romagna Furs Spa del forlivese Giorgio Magnani, molto amico – e non è un segreto – di alcuni esponenti del vecchio governo, sponda Dc soprattutto.
La società di Magnani, la Romagna Furs Spa, che opera nello stesso campo industriale e commerciale della società di Braschi (la Royal Trade Spa ndr) ha lo stabilimento produttivo sempre a Rovereta nel Centro La Piazza, al piano terra. Alla sua apertura della sua ”filiale” nello stesso stabile ove opera la società di Braschi, avvenuta nel 2012, la società di Magnani vendeva – come provato in più occasioni – direttamente alla clientela in assenza di licenza specifica, come riportano gli atti e le ispezioni della Polizia Civile.
”Quella che prima era un’attività abusiva, perché esercitata in assoluta violazione di legge e senza licenza per la vendita al pubblico, – si legge in un altro esposto indirizzato ad Arzilli e all’Ufficio Industria e all’Ufficio di controllo e vigilanza sulle attività economiche del 21.07.2014 quindi un anno prima dell’esposto al Tribunale senza effettiva risposta – oggi sta diventando un’attività abusivamente tollerata dalle Autorità e sempre più lesiva dei diritti anche della scrivente società (Braschi ndr) che al contrario opera nel completo rispetto di ogni norma preposta dall’ordinamento sammarinese avendo le prescritte licenze e autorizzazioni.
Infatti, oramai in maniera consolidata dal tempo, il personale di Romagna Furs staziona gran parte della giornata nel piazzale antistante l’ingresso dell’azienda (proprio davanti davanti alla pellicceria Braschi ndr) quindi non solo più davanti al loro ingresso, nonché in strada pubblica (davanti all’ingresso del Factory Outlet) al fine di persuadere la clientela passante (diretta al Factory outlet e alla Pellicceria Braschi) ad entrare nei loro locali per fare acquisti e in alcuni casi, come documentato dai vari filmati in loro possesso, addirittura con la vendita in strada. Il personale di Romagna Furs Spa che piantona la strada e il piazzale infastidisce – come scritto nell’esposto – tutte le persone che circolano invitandole insistentemente e con petulanza ad entrare presso i loro locali, con notevole danno di immagine della Pellicceria Braschi (Royal Trade Spa).”
Ma c’è molto molto di più! Ed è proprio qui che i lettori devono essere più interessati! Chiariremo come è stata condotta la vicenda da parte dell’Ufficio Industria, dall’ufficio di controllo e vigilanza della attività economiche e anche dall’ex Segretario di Stato con delega all’Industria Marco Arzili, non più rieletto nelle ultime elezioni del 2017.
Sempre nell’esposto del 2014 (presentato all’Uff.industria, all’ufficio di controllo e vigilanza attività e al Segretario Arzilli ndr) si legge ancora una cosa gravissima, e cioè: ”Come già segnalato l’attività di Romagna Furs svolta nel locale adiacente a quello della società risulta in palese violazione della normativa sammarinese relativa alla disciplina sul commercio (legge n.130 dell’anno 2010) poiché si rivolge direttamente alla clientela privata per effettuare vendita diretta al pubblico di prodotti (in parte anche non di loro produzione), senza
a) averne la licenza
b) che in detta zona territoriale vi sia l’autorizzazione necessaria per poterlo fare
c) senza che tale attività possa neanche considerarsi di vendita all’interno di spaccio aziendale, dato che come da loro dichiarato (arriveremo alla pubblicazione di tutti gli atti ndr) la sede e la produzione si trovano altrove nel territorio della Repubblica di San Marino (ed in ogni caso servirebbe la licenza)
FINE DELLA PRIMA PARTE
Pubblicheremo nei prossimi giorni la cronistoria di questa brutta vicenda in modo che sia chiaro quello che è accaduto, i documenti collegati comprese le delibere dalla Commissione, le richieste delle parti e la sentenza del Tribunale che impedisce la petulanza al personale della ditta di Giorgio Magnani, oltre ad altri documenti che palesano quali siano stati i comportamenti tenuti da tutte le parti, nessuna esclusa, in questo caso.