Se vuoi leggere la prima parte leggi qui: https://giornalesm.com/inchiesta-licenza-romagna-furs-esposto-contro-lufficio-industria-la-commissione-del-commercio-valutare-se-operato-contro-legge-prima-parte/
In data 08.07.2013 Maurizio Braschi, amministratore della ROYAL TRADE Spa, presenta in tribunale la denuncia-querela contro Giorgio Magnani ”e/o di ogni soggetto ritenuto eventualmente responsabile dei fatti narrati” per i reati di truffa (art.204), propaganda ingannevole (art.313), violenza privata (art.179), violenza di domicilio (art.182).
Ecco che cosa scrive in un passo della denuncia che alleghiamo al presente articolo:
”L’intento della Romagna Furs Spa, appariva verosimilmente in un primo tempo, come detto, quello di aprire un locale espositivo accanto allo stabilimento recante l’insegna BRASCHI al fine di giovare della grande notorietà dello stesso e delle frequenti visite di clienti, dealers, e più in generale operatori del settore della pellicceria di lusso, per farsi conoscere maggiormente ed eventualmente per attirare qualche possibile cliente che recandosi a San Marino per fare visita ed ordini allo stabilimento del marchio BRASCHI, vedendo questo negozio adiacente potesse decidere incuriosito di visitarlo.
Così fosse sarebbe stato un comportamento seppur non propriamente lodevole, comunque forse comprensibile da parte di un marchio concorrente meno noto che voleva sfruttare la scia dei visitatori/clienti del marchio BRASCHI per accrescere il proprio giro di affari. Diversamente non si sarebbe spiegata la scelta di Romagna Furs Spa, avendo sede e produzione in altri stabili dislocati nella Repubblica di San Marino, di prendere in locazione dei locali proprio in adiacenza dello stabilimento BRASCHI che sviluppandosi su diversi piani si presenta visivamente sicuramente di maggiore dimensioni ed impatto visivo (doc.4 fotografie fronte stabilimento BRASCHI) rispetto al piccolo negoziato adiacente. In realtà, però, gli accadimenti dei giorni successivi l’apertura del locale della Romagna Furs Spa, sono stati indicativi disvelando un ulteriore e più biasimevole intento del concorrente.”
Scopriamo quale, … leggi l’intera querela in questo pdf qui sotto