INCHIESTA LICENZA ROMAGNA FURS. Parte 4^ – Esposto del 29.07.2013. ”LE ATTIVITA’ DI CONFUSIONE E SVIAMENTO”

L’inchiesta continua senza nessun tentennamento, anche se ci hanno già minacciato di querele, e porteremo alla luce come, quando e in quale modalità è stata rilasciata la licenza alla ROMAGNA FURS in Strada dei Censiti. Faremo nomi, date e pubblicheremo – come stiamo facendo documento che dimostrano la verità dei fatti – nomi e cognomi delle persone coinvolte.

Riepilogando il tutto.

Nella prima parte dell’inchiesta, articolo dal titolo: ”INCHIESTA LICENZA ROMAGNA FURS. Esposto contro l’ufficio industria e la Commissione del Commercio per valutare se operato contro legge. Prima parte”  abbiamo fatto una panoramica di quello che sarebbe poi stata la nostra inchiesta, evidenziando le varie anomalie.

Nella seconda parte dell’inchiesta, articolo dal titolo: ‘‘INCHIESTA LICENZA ROMAGNA FURS. Parte 2^ – La denuncia contro Giorgio Magnani dell’08.03.2013” abbiamo pubblicato il primo atto di questa inchiesta, ovvero la denuncia-querela sporta dal vicino di Magnani, Maurizio Braschi, in data 08.07.2013.

Nella terza parte dell’inchiesta, articolo dal titolo: ”INCHIESTA LICENZA ROMAGNA FURS. Parte 3^ – L’esposto alla Segreteria Industria. Arzilli sapeva!” – abbiamo pubblicato il secondo atto formale della nostra inchiesta, ovvero l’esposto direttamente ad Arzilli a cui Braschi non ha avuto una replica.

Quindi, per non fare confusione, abbiamo due atti in sequenza cronologica:

  • 08 luglio 2013 – Denuncia querela in Tribunale
  • 29 luglio 2013 – Esposto alla Segreteria Industria.

Ora procediamo con la quarta parte dell’inchiesta nella quale ci vorremo soffermare ancora sull’esposto che il Braschi, titolare della Royal Trade, ha presentato alla Segreteria all’Industria – Segretario Marco Arzilli.

Si legge ancora nell’esposto: ”LE ATTIVITA’ DI CONFUSIONE E SVIAMENTO: Fino da subito la Romagna Furs Spa ha, infatti, provveduto a modificare il proprio marchio e le proprie insegne corredandoli dei medesimi colori che caratterizzano il marchio BRASCHI (oro e marrone) e la facciata esterna dello stabilimento (cfr. fotografie doc 6.1).

Infatti, presso i locali della Romagna Furs Spa venivano apposte abusivamente (giovi segnalarlo poiché in violazione del regolamento condominiale e delle vigenti delibere – doc. 5 verbale assemblea condominiale) insegne e vetrofanie recanti segni distintivi sicuramente confondibili con quelli del marchio BRASCHI, ed assolutamente idonee ad indurre confusione e sviamento nella clientela al punto da apparire come insegne recanti scritte diverse, ma di un’unica azienda.

Il personale impiegato presso il negozio della Romagna Furs stazionava (e staziona tutt’ora) per tutto l’arco della giornata nel piazzale antistante l’ingresso della sede BRASCHI con l’intento di indicare a chiunque entrava che lo store si trovava al piano terra con ingresso adiacente a quello aziendale (nei primi tempi probabilmente non conoscendo la fisionomia dello scrivente anche il sottoscritto veniva invitato più volte a non recarsi all’interno dei locali della propria azienda).

Evidentemente però tali condotte non portavano i frutti auspicati per cui il personale di Romagna Furs Spa si dedicava da subito anche ad altra attività aggiuntiva di sviamento, decidendo di posizionare davanti all’ingresso della Royal Trade Spa un furgone, adeguatamente brandizzato con i loghi e le insegne anche in lingua russa, nonché frecce che recavano precisa indicazione di dove si dovesse entrare, indicando ovviamente la porta di ingresso del negozio della Romagna Furs Spa ed assai spesso impedendo anche materialmente l’accesso dentro lo stabilimento della Royal Trade Spa. 

A coordinare tale attività fino dai primi giorni era personalmente il Sig. Giorgio Magnani, titolare della Romagna Furs Spa, amministratore unico della stessa, che ripreso dalla telecamera di sicurezza posta all’interno della porta di ingresso della Royal Trade Spa (che riprende per evidenti ragioni di sicurezza l’area privata adiacente al portone di ingresso), lo ritraeva -in camicia e gilet- in prima persona a fornire l’indicazione all’autista del suo furgone su dove parcheggiare per ottenere il risultato voluto (cfr. fotografie doc 6.3 e video doc. 6.4) -ovvero l’ostruzione della porta di ingresso dell’azienda BRASCHI-.

Come si può notare dal video il Sig. Giorgio Magnani forniva chiara indicazione all’autista di dove parcheggiare, perfettamente davanti alla portone di ingresso della Royal Trade Spa, ed una volta che il furgone era ben posizionato secondo la sua volontà, veniva chiuso ed ivi lasciato per l’intero giorno, con il chiaro intendo di deviare l’ingresso dei visitatore presso il suo negozio, impedendo l’accesso ai locali della azienda BRASCHI.

Tale condotta veniva poi ripetutamente posta in essere quotidianamente dal personale della Romagna Furs Spa, che nonostante i garbati inviti dei dipendenti della Royal Trade Spa a non parcheggiare davanti alla porta per impedire l’ingresso, imperterriti e non curanti eseguono le istruzioni ricevute dal loro titolare anche tuttora.

Alcuni giorni il furgone viene posizionato accanto alla porta della ditta BRASCHI, in altri perfettamente davanti impedendone completamente l’accesso ed in altri ancora frontalmente con le scritte rivolte all’uscita dei locali della Royal Trade Spa.

In alcune occasioni all’interno dei locali della Royal Trade Spa, precisamente sul banco di ricevimento adiacente la porta di ingresso, sono state trovate delle brochure illustrative dello store di Romagna Furs Spa, sicuramente ivi lasciate dal personale di detta azienda nei momenti in cui la receptionist di turno (prevalentemente Sig.na Vera Bazilevskaya) non era presente al desk, poiché impegnata ad accompagnare dei visitatori ai piani superiori.

Nelle ultime settimane, posto che presso i locali della Royal Trade Spa sono in corso lavori di adeguamento, che rendono incerto l’ingresso ai visitatori, l’attività nel piazzale antistante i locali posta in essere dal personale di Romagna Furs Spa risulta decisamente intensificata con frequenti e fastidiosi, nonché petulanti, inviti rivolti a chiunque transiti nel piazzale ad entrare presso lo store di Romagna Furs Spa, ovviamente qualificandolo come lo store aziendale senza in alcun modo precisare che nulla centra con il marchio BRASCHI.” (…)

Continua a leggere l’esposto Esposto Segreteria Industria 29.07.2013