“Nonostante le pronunce dei giudici di San Marino favorevoli allo Stato italiano, il Commissario della della legge della Repubblica” del Titano “ha trasmesso solo una parte della documentazione richiesta ed ha poi comunicato che la restante parte della documentazione oggetto della rogatoria sarebbe stata trasmessa alla Procura di Roma solo dopo la notifica del decreto che dava esecuzione alla rogatoria a 1200 soggetti potenzialmente interessati a proporre ulteriori impugnazioni avverso la decisioni sulla rogatoria”. Così si afferma in una nota della Procura di Roma, rispetto a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa riguardo “una lista di soggetti” che sono stati rappresentati “come titolari di conti correnti presso istituti di bancari di San Marino e come potenziali evasori”. Il pm Perla Lori e il procuratore aggiunto Nello Rossi, indagano su una attività di riciclaggio che riguarda proventi che sarebbero stati nascosti al fisco negli ultimi dieci anni da una cinquantina di piccoli imprenditori italiani, tutti indagati per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, all’appropriazione indebita aggravata, al trasferimento fraudolento di valori, al falso in bilancio all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria. L’inchiesta è stata avviata nel 2007 e finora ha portato al sequestro di beni per diversi milioni di euro. Richiesta di rogatoria era stata avanzata dagli inquirenti italiani a novembre dello scorso anno. Ma il giudice di terza istanza di San Marino ha detto no alle richieste che erano state sollecitate anche dall’Avvocatura di Stato. In pratica la massima autorità del Titano ha disposto che gli atti vengano notificati a tutti gli oltre 1200 presunti evasori e così di fatto ha bloccato gli accertamenti. “Perché un possibile ricorso di uno porrebbe in stallo le verifiche anche per tutti gli altri”, si spiega a piazzale Clodio. Ma riguardo le notizie riportate dai giornali è stato aperto un fascicolo per fuga di notizie.fonte Virgilio Notizie
