Non è un segreto dire che Civico10, forse per motivi politici-propagandistici, vorrebbe rescindere la convenzione del parcheggione Sinpar.
Secondo nostre fonti la trattativa di rescissione della convenzione si sarebbe fermata (Il governo ha avuto con l’articolo 37ter della finanziaria – che verrà votato a breve – il mandato di chiudere la rescissione della convenzione mediante accensione di prestiti con le banche fino alla concorrenza di 2 milioni) con la proposta dalla parte governativa (Matteo Ciacci sarebbe molto attivo forse perché punta al dicastero del turismo ed ha smania di riportare quella che lui considera probabilmente una vittoria politica-mediatica ndr) sui 2 milioni e dall’altra parte, la Sinpar, con un indennizzo per rescissione anticipata della convenzione (mancano 14 anni ancora ndr) per circa 12 milioni di euro.
In caso di mancato accordo sembrerebbe che il governo tiri dritto e rescinda d’imperio la convenzione del 1994 con la Sinpar esponendosi ad un contenzioso penale-civile-amministrativo dai risultati scontati, ovviamente sfortunatamente a favore della Sinpar. E’ probabile che la Sinpar chieda oltre i 29 milioni di danni (ora diminuiti perché il calcolo era del 2013) anche altre spese di risarcimento oltre quelle legali.
Non è sbagliato dire che la rescissione anticipata d’imperio della convenzione Sinpar da parte del Congresso di Stato, in stile dittatura africana dove quando andava al potere un nuovo despota venivano nazionalizzate tutte le imprese straniere in territorio, esporrebbe lo stato sammarinese ad una situazione di risarcimento importante.
Molti, tra cui il sottoscritto, sono da sempre stati contrari a questa convenzione ma certo la cosa sconveniente da fare ora è quella di andare avanti a testa bassa senza trovare un accordo – qualora si voglia andare avanti con questa idea – con la controparte Sinpar, che è detentrice di quel diritto concessogli dallo Stato nel 1994. Ciò esporrebbe lo stato a spese ingenti di risarcimento danni che l’attuale coalizione Adesso.sm porterebbe in dote al prossimo esecutivo e di cui dovrebbe assumersene fin da ora la responsabilità politica della scelta, come fatto con Asset Banca.
Riconoscere di avere un problema è l’inizio della strada per la salvezza, manca all’evidenza un pizzico di umiltà per riconoscere di non essere in grado di gestire questa Repubblica, nè tanto meno essere capaci di compiere scelte per cui potremmo (ri)diventare attrattivi per le imprese le quali, senza certezza delle regole, scapperanno. Del resto spiace constatare come questo governo abbia cambiato le regole (non solo nel mondo degli affari) a proprio uso e consumo in ogni settore della pubblica amministrazione.
Senza tener conto delle eventuali segnalazioni alla Doing Business e al clima di incertezza cui stiamo sottoponendo tutti coloro che hanno sottoscritto una convenzione con lo stato; ed intendo ad esempio Borletti con il Polo della Moda e la cinese Zte, telecomunicazioni. Chi, dopo questa rescissione forzata ed illegale, sarebbe sicuro che non potrebbe accadere anche a lui/loro?
A volte conviene scendere a patti con il nemico che affrontarlo all’arma bianca. Potrebbe essere conveniente per tutti, anche per i contribuenti sammarinesi.
Marco Severini – direttore ed editore
Ecco l’articolo 37ter della finanziaria che verrà approvato a breve.
Un estratto di importanti dichiarazioni rilasciate durante una discussione avuta sul profilo di Civico 10 visibile QUI